Modifica di Un'alternativa c'è sempre

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Il primo target è chi non conosce il software libero: speriamo che le considerazioni che faremo e i valori etici e di sostenibilità possano avvicinare altre persone a questo mondo. Tuttavia crediamo che ne possa beneficiare anche chi il software libero lo conosce già. Per citare l'esperienza di uno degli autori: "''conosco e uso il software libero da diversi anni, tuttavia continuo a scoprire che ci sono delle motivazioni importanti e facilmente comprensibili da tutti che talvolta, preso da considerazioni tecniche, o proprio perché sono un tecnico e non uno specialista della comunicazione, mi dimentico di evidenziare. Specialmente quando, nelle varie circostanze in cui si ha l'occasione di parlare di questo argomento, si ha poco tempo a disposizione e occorre attrarre l'interesse e toccare punti importanti per l'interlocutore che diano a lui lo stimolo ad approfondire e interessarsi.''"
 
Il primo target è chi non conosce il software libero: speriamo che le considerazioni che faremo e i valori etici e di sostenibilità possano avvicinare altre persone a questo mondo. Tuttavia crediamo che ne possa beneficiare anche chi il software libero lo conosce già. Per citare l'esperienza di uno degli autori: "''conosco e uso il software libero da diversi anni, tuttavia continuo a scoprire che ci sono delle motivazioni importanti e facilmente comprensibili da tutti che talvolta, preso da considerazioni tecniche, o proprio perché sono un tecnico e non uno specialista della comunicazione, mi dimentico di evidenziare. Specialmente quando, nelle varie circostanze in cui si ha l'occasione di parlare di questo argomento, si ha poco tempo a disposizione e occorre attrarre l'interesse e toccare punti importanti per l'interlocutore che diano a lui lo stimolo ad approfondire e interessarsi.''"
  
Nell'Agosto 2017 da questa pagina avrebbe dovuto essere derivato il libro ''Un'alternativa c'è sempre'', a cura di Sonia Montegiove e Emma Pietrafesa, con un taglio specificamente rivolto alla scuola. Questa pagina intende essere una versione più generale, espansa e aggiornata di quei contenuti.
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Nell'Agosto 2017 da questa pagina è stato derivato il libro Un'alternativa c'è sempre, a cura di Sonia Montegiove e Emma Pietrafesa, con un taglio specificamente rivolto alla scuola. Questa pagina intende costituire una versione più generale, espansa e aggiornata di quei contenuti.
  
== Introduzione alla versione cartacea di Un'alternativa c'è sempre ==
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== Introduzione ==
''di Sonia Montegiove''
 
 
 
Perché un altro libro che parla di software libero a scuola si chiederà qualcuno che aveva sfogliato la nostra prima pubblicazione “Crescere a pane e software libero”?
 
 
 
Rispondendo da mamma di due piccoli studenti direi che mi piacerebbe se mio figlio tornasse a casa e non mi chiedesse più di poter usare Excel perché la sua insegnante valuta non la conoscenza del foglio di calcolo, ma quella del colore dell’iconcina su cui cliccare; che vorrei per la scuola di mia figlia qualche computer in più per lavorare perché non serve avere un laboratorio a marchio mela mozzicata per fare attività didattiche interessanti; che gradirei non sentire più “mamma posso usare Internet Explorer perché lo usano tutti?”; che sarei felice se fin da piccoli i miei figli fossero meno addestrati (mi verrebbe da dire ammaestrati) sugli strumenti e più consapevoli del senso di ciò che stanno facendo e della grande, immensa, irrinunciabile importanza del poter scegliere sempre liberamente (in ambito tecnologico e non) uno strumento sulla base di quello che avranno necessità e il bisogno di fare.
 
 
 
Da presidente di LibreItalia mi piacerebbe se questa pubblicazione potesse essere utilizzata da tutti gli insegnanti, i genitori, i dirigenti scolastici, i referenti del MIUR incontrati in questi tre anni di vita dell’associazione che, nel presentare iniziative a sostegno del software libero, ho visto polemici perché “quello che è gratis non funziona”, scettici e critici tanto da non provare nemmeno, poco convinti e disposti a una sottile apertura da chiudere al primo problema, convinti ma non abbastanza da provare, apparentemente convinti ma “ne parliamo il prossimo anno”, straconvinti della bontà della cosa ma”non saprei da dove iniziare”.
 
 
 
Questa piccola guida, che fa una carrellata di esigenze comuni a molti utenti non solo in ambito scolastico mettendo a raffronto soluzioni libere e proprietarie, ci auguriamo possa aiutare quanti hanno il desiderio di sperimentare senza uniformarsi, il coraggio di scegliere piuttosto che essere scelti, la sete della conoscenza che porta a trovare un’alternativa. Perché, nel caso del software e non solo, un’alternativa c’è sempre. E il software libero ne è una bella dimostrazione.
 
  
 
== Cos'è il software libero ==
 
== Cos'è il software libero ==
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=== Scrivere un documento ===
 
=== Scrivere un documento ===
L’esigenza della videoscrittura è quasi superfluo descriverla. Quante volte ci è capitato di dover scrivere una lettera, un documento, un invito, un compito a pc? La risposta non può che essere quotidianamente, più volte al giorno. Scrivere e formattare, ovvero dare una veste grafica il più gradevole e professionale possibile a ciò che scriviamo, sono azioni alle quali nemmeno pensiamo più tanto sono abitudinali.
 
 
Ciò che può essere definita esigenza nuova è invece la collaborazione a uno stesso documento caricato in rete. Pratica che si è diffusa molto e che consente a più persone di agire su uno stesso scritto “a distanza”, in modo collaborativo. Questa opportunità, assolutamente interessante, nasconde dei rischi spesso sottovalutati: utilizzare un servizio cloud pubblico, infatti, significa conservare il documento su uno spazio non “locale” (com'è, invece, il proprio pc) ma di altri, per il quale si sottostà alle condizioni imposte dal fornitore del servizio. Condizioni che andrebbero lette e conosciute al fine di valutare l’opportunità o meno di usare questi servizi e soprattutto per cosa usarli e per cosa invece decidere di non usarli. 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Writer =====
 
Tra le soluzioni libere c’è LibreOffice, un pacchetto di applicativi utili a gestire le attività d’ufficio. Il programma per scrivere è LibreOffice Writer, strumento di videoscrittura che consente di svolgere tutte le attività che permettono di comporre e formattare documenti anche complessi.
 
 
Tra le cose che LibreOffice Writer mette a disposizione, e che altre soluzioni proprietarie di semplice videoscrittura non consentono, c’è la creazione di moduli editabili pdf, ovvero la possibilità di comporre dei documenti con parti fisse e parti compilabili che, trasformate in formato pdf, possono essere lette e compilate in modo semplice, senza disporre di software particolari.
 
 
Altra particolarità di Writer è che salva nativamente i documenti in formato aperto standard ODF, ovvero un formato che garantisce la leggibilità nel tempo dei documenti e la possibilità di aprirli con oltre cento diversi programmi. Il formato aperto standard consente, infatti, l’indipendenza non solo da fornitore (come nel caso del software libero) ma anche da software, visto che consente il facile scambio da programma a programma. 
 
 
Esistono delle estensioni, ovvero delle funzioni aggiuntive al programma, da installare a parte e che consentono di fare molte altre cose rispetto a quelle già disponibili su Writer. Per esempio ci sono estensioni per salvare gli ebook direttamente in formato .epub, estensioni per firmare digitalmente i documenti o per avere a disposizione un numero maggiore di immagini clipart.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Microsoft Office =====
 
Lo strumento più conosciuto tra quelli proprietari è Microsoft Word, facente parte del pacchetto Office (da scegliere nelle sue diverse versioni). Il programma si presenta diverso da LibreOffice dalla sua versione 2007 che ha adottato una interfaccia denominata “ribbon” in cui al posto dei menù sono comparsi dei “nastri” con le icone delle azioni da svolgere.
 
 
A livello di funzioni possibili, Word presenta, come nel caso di LibreOffice Writer, quelle utili a formattare e impaginare documenti. Si va dalla gestione delle tabelle, all’inserimento di elementi grafici, alla creazione di lettere personalizzate basate su banche dati esterni, alla realizzazione di documenti complessi con indici e sommari. Tutto è fattibile con entrambi gli strumenti, libero e proprietario, in modi di poco differenti.
 
 
===== Gdocs: una soluzione in cloud =====
 
Nel caso in cui si avesse la necessità di editare un testo tra più persone, è possibile usare il servizio offerto gratuitamente agli iscritti a Gmail di composizione dei testi.
 
 
Lo strumento di editing in Gdocs consente, oltre alla scrittura e formattazione del testo, la possibilità di commentare un testo al fine di comporlo insieme ad altri e gestire quindi tutta la parte dei commenti “in diretta”, anche lavorandoci contemporaneamente in più persone.
 
 
Rispetto agli strumenti come Writer o Word, il servizio presenta un numero inferiore di funzioni, limitate a quelle di base di composizione e formattazione. Una volta preparato il documento è possibile scaricarlo in diversi formati tra i quali anche il formato aperto ODF.
 
  
 
=== Costruire un foglio di calcolo ===
 
=== Costruire un foglio di calcolo ===
Quando abbiamo bisogno di realizzare tabelle all’interno delle quali impostare dei calcoli o dove rappresentare “un archivio ordinato di dati” senza ricorrere a software specifici di gestione database, la soluzione più efficace è quella del foglio di calcolo. Conosciuto anche, e in maniera altrettanto corretta, come foglio elettronico (nella denominazione inglese spreadsheet) facilita il lavoro dell'utente nell'ordinare i dati da inserire all'interno del programma, poiché mette nativamente a disposizione la possibilità di inserimento in righe e colonne. Queste, a loro volta, ospitano un numero considerevole di celle, così che ogni cella rappresenti un riferimento univoco, identificato da una lettera dell'alfabeto e un numero.
 
 
Tante le applicazioni dei fogli di calcolo: creare una comoda rubrica per ordinare i nostri contatti, specificando nell'intestazione di ogni colonna un dettaglio che vogliamo aggiungere per identificare al meglio i contatti stessi; in ambito scolastico, mediante la funzione media, ottenere rapidamente la media aritmetica delle votazioni conseguite nelle varie discipline; calcolare rapidamente totali in riga o colonna.
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Calc =====
 
Per impostare un foglio di calcolo è possibile utilizzare Calc del pacchetto LibreOffice che mette a disposizione tutte le funzioni utili a: creare e gestire una tabella di dati, inserire operazioni e funzioni matematiche già presenti e possibili da scegliere, rappresentare graficamente i dati, inserire subtotali, applicare filtri in modo da simulare una “vista” particolare su una grande quantità di dati, fare tabelle pivot nel caso si vogliano raggruppare in modo automatico le informazioni. Tutte operazioni che consentono all’utente o di vedere il risultato di un calcolo matematico oppure di gestire semplici tabelle di dati, senza dover ricorrere a strumenti più complessi di gestione database.
 
 
Il formato in cui sono salvati i fogli di calcolo nativamente è .ods, formato aperto e libero pienamente compatibile (e quindi possibile da leggere e modificare) anche con altri software proprietari.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Microsoft Office Excel =====
 
Alcuni utenti tendono a chiamare il foglio di calcolo “foglio Excel” tanta è l’abitudine all’uso di questo strumento ma, in realtà, questo è solo uno dei software possibili da usare. Al di là dell’interfaccia grafica, che nel caso di Microsoft Office è tipicamente quella a nastro, ovvero “ribbon” e non quella a menù, le funzioni presenti e la gestione del foglio sono assolutamente analoghe a quelle offerte da LibreOffice Calc.
 
 
===== GDocs =====
 
Nel caso in cui si abbia l’esigenza di gestire in condivisione con altri un foglio e quindi fare ricorso a soluzioni cloud, è possibile pensare a Google Fogli (Sheets), disponibile gratuitamente per gli utenti che dispongono di una casella di posta elettronica Gmail. Stessa gestione dei fogli elettronici descritta nei paragrafi sopra, con una disponibilità di funzioni e operazioni possibili leggermente inferiore agli altri software citati e con in più la possibilità di collaborare on-line.
 
  
 
=== Preparare una presentazione multimediale ===
 
=== Preparare una presentazione multimediale ===
Al pari della scrittura di documenti di testo e dell’utilizzo dei fogli di calcolo, la realizzazione di presentazioni multimediali costituisce una delle principali attività di chi utilizza una suite di office automation.
 
 
Nonostante, da qualche tempo, si stia diffondendo sempre di più un tipo di presentazione multimediale non più basata sulla successione di diapositive, ma sulla riproduzione di elementi in un flusso continuo, all’interno di un singolo spazio virtuale, questa funzionalità è largamente utilizzata in ambito scolastico, accademico, lavorativo e divulgativo in generale e costituisce, dunque, uno degli elementi più importanti da valutare nella scelta della suite office.
 
 
Trattandosi di una funzione largamente utilizzata da diversi anni, tutte le suite offrono strumenti avanzati per la realizzazione e la gestione di tali presentazioni, pur con qualche differenza.
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Impress =====
 
Impress è il nome dell’applicativo per la gestione delle presentazioni contenuto nella suite di programmi LibreOffice. Oltre alle consuete funzioni atte allo scopo, comuni anche ad altri programmi della stessa categoria, quali l’inserimento di elementi audio/video, grafici, animazioni, ecc., questa applicazione è caratterizzata da alcune funzioni peculiari e molto utili.
 
 
Come già detto per i “fratelli” Writer e Calc, Impress permette l’esportazione rapida in formato PDF del proprio lavoro, andando a creare un file possibile da riprodurre senza problemi di compatibilità e quindi nella stessa maniera su qualsiasi piattaforma, cosa molto utile nel caso in cui la macchina su cui viene realizzata la presentazione non sia la stessa utilizzata per mostrarla.
 
 
Una funzione molto utile, specie quando si lavora a presentazioni “voluminose” (vuoi per numero di diapositive o per tipo di contenuti) è quella di compressione della presentazione, che permette di ridurre le dimensioni del file, rendendone più semplici la gestione e l’invio tramite posta elettronica.
 
 
Tra gli strumenti pensati per facilitare l’esecuzione delle presentazioni, i due principali sono la presentation console ed il controllo remoto.
 
 
La console è una modalità di visualizzazione che viene mostrata sullo schermo del computer da cui viene controllata la presentazione e che mette a disposizione del relatore alcuni controlli come la visualizzazione della slide psuccessiva a quella attualmente mostrata, delle note associate alla diapositiva, l’orario corrente e il tempo trascorso dall’inizio della presentazione.
 
 
La funzionalità di controllo remoto consente di gestire la presentazione da un dispositivo mobile, come uno smartphone, collegato tramite Wi-Fi o Bluetooth al computer e che, oltre ai già citati controlli presenti nella console, comprende anche una funzione di “puntatore laser”, utilizzabile toccando con il dito lo schermo dello smartphone in corrispondenza del punto in cui si vuole far apparire il puntatore laser.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Microsoft PowerPoint =====
 
Probabilmente il software di gestione delle presentazioni multimediali più conosciuto, PowerPoint consente la creazione di sequenze di slide anche partendo da modelli predefiniti disponibili o scaricabili da Internet.
 
 
Tra le cose particolari particolarmente apprezzate dagli utenti e non disponibili in altre soluzioni libere, ci sono le smartart, ovvero degli oggetti proprietari grafici, facili da inserire in quanto già graficamente preimpostati e solo da personalizzare nei contenuti o nella grafica. Con le smartart è possibile disegnare diagrammi, schemi o stilizzare i contenuti testuali utilizzando forme già “pronte”. L’uso di strumenti come questo, seppure comodi e veloci, è da sconsigliare in quanto scarsamente compatibili con altri strumenti di creazione presentazioni.
 
 
===== Google Presentation =====
 
Come già evidenziato nel caso della videoscrittura e della gestione dei fogli di calcolo, qualora si abbia l’esigenza di creare una presentazione in modo collaborativo, lavorando in gruppo, si può ricorrere a soluzioni cloud come quella disponibile per gli utenti Gmail gratuitamente da Google Presentazioni. Le funzioni a disposizione in questo caso sono inferiori sia rispetto a LibreOffice Impress che a Microsoft Powerpoint.
 
  
 
=== Disegnare ===
 
=== Disegnare ===
Il disegno in “digitale” consente di spaziare in diversi ambiti: scegliendo, infatti, i software giusti, è possibile sia divertirsi a creare “disegni” colorati proprio come li intendono i bambini, che vere e proprie pubblicazioni grafiche.
 
 
Partendo dal contesto scolastico, laddove educazione e cultura digitale dovrebbero fondersi insieme al di là dello strumento utilizzato, è possibile usare strumenti di disegno per schematizzare argomenti al fine di facilitarne l'apprendimento. Ad esempio, attraverso l’uso di forme e frecce di collegamento, si possono rappresentare le tappe principali di un evento storico o le gesta dei personaggi che hanno attraversato un'epoca oppure, per i bambini più piccoli, comporre nuove forme e colorarle.
 
 
Oltre al disegno, è possibile utilizzare elementi grafici e strumenti di disegno per creare locandine, volantini o altro materiale utile a far conoscere una iniziativa organizzata  a scuola.
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Draw =====
 
LibreOffice Draw, disponibile gratuitamente nella suite LibreOffice, è un software di grafica vettoriale da poter utilizzare per realizzare disegni anche di tipo professionale. L'area di lavoro si presente pulita: foglio A4 con layout verticale, strumenti di lavoro disponibili in comodi pulsanti allineati a sinistra, opzioni di formattazione o personalizzazione degli elementi accessibili a destra.
 
 
Numerosi gli strumenti a disposizione: dalle caselle di testo alle forme, alle immagini, possibili da personalizzare nel formato oltre che nella disposizione.
 
 
Consente di salvare il proprio elaborato in formato aperto standard ODF (più nello specifico, disegno .odg) o esportarlo in pdf con differenti opzioni applicabili al formato stesso: il tutto, nell'ottica di preservarne la qualità e consentire stampe in serie del documento o invii mediante la posta elettronica.
 
 
Da considerare la possibilità, di sfruttare modelli grafici tematici messi a disposizione dalla comunità di utilizzatori di LibreOffice, liberamente scaricabili dal sito https://extensions.libreoffice.org/templates/ e utilizzabili come spunto o integrazione.
 
 
Molto interessante la possibilità che offre LibreOffice Draw di modificare in modo abbastanza semplice file .pdf, come per esempio compilando moduli prestampati. 
 
 
==== Soluzioni proprietarie (da integrare) ====
 
===== Microsoft Publisher e Visio =====
 
Nell'ambito del software proprietario, Microsoft mette a disposizione due differenti software: il primo, Publisher, noto ed in grado di gestire molteplici pubblicazioni editoriali come gli esempi descritti nel paragrafo precedente; il secondo, Visio, più mirato per la creazione di diagrammi e che, ad esempio, può essere impiegato da un amministratore di rete per ricreare graficamente, con icone, la mappa della sua infrastruttura.
 
  
 
=== Usare strumento di disegno tecnico (CAD) ===
 
=== Usare strumento di disegno tecnico (CAD) ===
 
Fino a qualche anno fa la progettazione assistita dal calcolatore – in inglese Computer Aided Design (CAD) – era limitata sostanzialmente all’utilizzo di programmi di disegno tecnico bidimensionale: tracciando linee, curve ed altre primitive grafiche, utilizzando gli strumenti di vincolo (parallelismo, tangenza, ortogonalità), di aggancio ai punti notevoli (estremi, punti medi, centri...), di taglio, spostamento, copiatura quotatura ed altri ancora si potevano creare piante, prospetti e sezioni in modo molto più rapido e preciso di quanto non si potesse fare a mano, sul tecnigrafo.
 
 
Nonostante sopravvivano tuttora esigenze di rappresentazione nelle due dimensioni, oggi la progettazione (meccanica, architettonica, industriale ecc.) è perlopiù un lavoro di modellazione solida tridimensionale: si parte generalmente da una primitiva solida (cubo, parallelepipedo, sfera, cilindro…) o più spesso da un solido ottenuto per estrusione (prisma) o per rivoluzione a partire dal disegno della sua sezione su un piano; talvolta conviene utilizzare una forma più complessa, generata mediante operazioni di ''loft'' (estrusione che unisce due o più profili diversi) o di ''sweep'' (estrusione di un profilo lungo un percorso); al solido di base si aggiungono e/o tolgono via via parti di solido, si applicano raccordi, smussi, svuotamenti, fori, lavorazioni in serie ecc. Esiste poi la possibilità di assegnare dimensioni e vincoli geometrici ad ogni parte del modello, nonché di applicare relazioni matematiche tra dimensioni, con la possibilità di modificare dinamicamente dimensioni e relazioni correggendo in tempo reale la geometria del solido.
 
 
La maggior parte degli strumenti per il CAD 3D include anche la possibilità di creare assiemi unendo fra loro parti diverse, utilizzando vincoli di varia natura, per avere una rappresentazione “virtuale” dell’opera finale quanto più possibile precisa e completa. Ovviamente è possibile produrre viste e sezioni 2D a partire dal modello tridimensionale, sebbene questa operazione stia di fatto perdendo gran parte della sua utilità: infatti il modello 3D può contenere in sé tutte le informazioni (geometriche, ovviamente, ma anche quelle relative ai materiali, alle eventuali lavorazioni ecc.) necessarie alla realizzazione dell’oggetto, soprattutto se prodotto utilizzando tecnologie digitali come macchine a controllo numerico o stampanti 3D; la “messa in tavola”, invece, tende necessariamente ad estrarre solo una parte di quelle informazioni.
 
 
Analizzando di seguito alcuni tra i principali strumenti software per la progettazione, diremo di volta in volta a quale tipologia di CAD ( 2D, 3D o entrambi) si riferiscono.
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreCAD =====
 
Applicazione multipiattaforma (Windows, Linux, MacOS) per il disegno 2D, distribuita con licenza libera GNU GPLv2. Semplice, leggera, completa delle funzioni di base sopra descritte e di altre ancora, usa per il salvataggio dei file il formato DXF, formato proprietario di cui però Autodesk pubblica le specifiche (essendo nato come file di interscambio). Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per uso didattico: c’è tutto quello che serve per imparare a mettere le mani nella progettazione al computer. Ovviamente, qualora non si abbia bisogno di strumenti particolarmente avanzati, LibreCAD va benissimo anche per un uso professionale generico.
 
 
===== Qcad =====
 
È il “padre” di LibreCAD, che da esso è derivato per diverse ragioni, non ultima la non chiara politica di distribuzione del software, con versioni non libere con licenza a pagamento con funzionalità aggiuntive rispetto alla versione distribuita con licenza libera. La parentela si vede già dalla somiglianza nell’interfaccia utente. Qcad permette, scaricando moduli aggiuntivi non liberi, di gestire anche i file nei vari formati DWG proprietari di Autodesk.
 
 
===== FreeCAD =====
 
Al momento probabilmente la migliore applicazione libera per la modellazione 3D parametrica. Anch’essa, come le precedenti, è disponibile per Windows, Linux e MacOS. La caratteristica più evidente è la sua struttura modulare, o per “banchi di lavoro”, che gli conferisce la possibilità di sviluppare facilmente funzionalità non ancora presenti semplicemente aggiungendo un nuovo modulo all’apposito menu a tendina, così come realizzando macro e script in python per l’aggiunta di funzionalità particolari.
 
 
Abbiamo l’ambiente per la modellazione di parti, quello per la progettazione architettonica, per la creazione di rendering (installando POV-Ray oppure LuxRender), per la messa in tavola, per l’analisi strutturale (installando CalculiX, software open source per il l’analisi agli elementi finiti) e tanti altri. Il formato FCStd con cui salva nativamente i file è aperto e basato su XML. Molti altri formati (Step, Iges, STL, OBJ…) sono disponibili.
 
 
Per sua natura di software libero è lecito attendersi nel medio futuro una sensibile maturazione del programma sia per quanto riguarda la stabilità che l’estensione delle funzionalità. Ottimo per la didattica, validissimo anche per uso occasionale generico, molto usato tra i makers per la sua facilità d’uso.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Autocad =====
 
Prodotto da Autodesk, storicamente è stato il primo programma per la progettazione (2D) disponibile per personal computer (prima di lui la progettazione si faceva su workstation dedicate), quindi anche il più longevo. Via via si è arricchito di funzioni sempre nuove e sempre più complesse, come strumenti di progettazione 3D e la possibilità di interfacciarsi con applicativi di terze parti (ad esempio per l’analisi strutturale), che lo ha reso lo standard di fatto nel suo settore fra i professionisti. Oltre alla versione per Windows esiste una versione per Mac OS. Autocad salva i file nel formato DWG, che tuttavia cambia ogni anno, ad ogni nuova versione del software, che può gestire e utilizzare le vecchie versioni dei file ma non viceversa.
 
 
===== Inventor =====
 
È lo strumento di Autodesk specifico per la progettazione meccanica 3D. Comprende ambienti per la modellazione di parti generiche e uno specifico per la creazione di parti in lamiera, per generare assiemi di parti, tavole bidimensionali, rendering tridimensionali ed altro ancora, nonché la disponibilità di librerie di parti standard già pronte (viti, bulloni, dadi, rondelle…).
 
 
Inventor funziona solo su sistemi operativi Windows, e per alcune funzionalità, come la creazione di famiglie di parti, necessita della presenza di Microsoft Excel. Per i formati (proprietari) dei file vale quanto detto per Autocad: ogni anno esce una nuova versione del software, a cui è associata una nuova versione del formato dei file non compatibile con le vecchie versioni del programma.
 
 
===== SolidWorks =====
 
Prodotto dalla francese Dassault Systèmes, è uno dei principali concorrenti di Inventor (o viceversa) nel campo della progettazione meccanica parametrica 3D. Intuitivo e facile da usare, anch’esso nel tempo ha sviluppato molti moduli per applicazioni specifiche, come ad esempio la progettazione di circuiti elettronici. Come Inventor è adatto per una progettazione avanzata: ad esempio è possibile definire variabili, o relazioni anche complesse tra grandezze presenti nel modello (o negli assiemi) in modo tale che la modifica di una informazione (ad esempio una dimensione) venga automaticamente aggiornata ovunque quella informazione sia presente.
 
 
Disponibile solo per Windows.
 
 
===== DraftSight =====
 
È il CAD 2D di Dassault Systèmes. La sua caratteristica principale è l’esistenza di una versione scaricabile gratuitamente (oltre alle versioni “Professional” e “Enterprise”, a pagamento e con un numero maggiore di funzionalità) che, unita alla possibilità di leggere e scrivere i file nello stesso formato DWG usato da Autocad e alla disponibilità di versioni anche per Linux e MacOS ne fanno una alternativa molto appetibile ad Autocad per chi deve avere a che fare con il suo formato di file, ma non tanto da giustificare il costo della sua licenza.
 
 
===== Solid Edge =====
 
Alternativa ai “mostri sacri” (SolidWorks e Inventor) proposta da Siemens PLM Software, con funzionalità più o meno equivalenti ai suoi concorrenti, ivi compresa la possibilità di acquistare separatamente moduli specifici per alcune funzioni particolari, come ad esempio la progettazione di impianti idraulici o cablaggi elettrici. Utilizza formati di file proprietari (con la possibilità, come per i suoi rivali, di importare ed esportare in una grande varietà di formati) ed è disponibile solo per sistemi Windows.
 
 
===== Rhinoceros =====
 
Nel panorama dei programmi per la modellazione tridimensionale, “Rhino” si distingue soprattutto per essere focalizzato sulla modellazione di superfici piuttosto che di solidi. Ogni oggetto, quindi, è definito come una serie di superfici NURBS tra loro connesse. Facile da usare, con una vasta disponibilità di plug-in che ne estendono le funzionalità (ad esempio verso il CAM, per la generazione dei percorsi utensile per realizzare gli oggetti mediante macchine a controllo numerico). È disponibile per Windows e MacOS, ma non per i sistemi Linux.
 
  
 
=== La stampa 3D dal progetto all'oggetto ===
 
=== La stampa 3D dal progetto all'oggetto ===
L’idea di poter progettare e produrre da sé un qualsiasi oggetto non è una novità. La novità della stampa 3D sta nel fatto di poter usare strumenti digitali che “aggiungono” del materiale (processo additivo). Ma la vera rivoluzione a cui stiamo assistendo in questi anni è data dalla forte riduzione dei costi che ha reso la stampa 3D una tecnologia veramente accessibile.
 
 
In un passato non troppo lontano la ''prototipazione rapida'' (come si chiamava a quei tempi) era di fatto riservata alla progettazione industriale e architettonica: macchine costosissime utilizzavano tecnologie coperte da brevetto per depositare strati successivi di materiale uno sull’altro, realizzando prototipi più rapidamente di quanto non fosse possibile con le tecnologie tradizionali di lavorazione dal pieno per asportazione di materiale (tornitura e fresatura, manuali o controllate dal computer). La scadenza di alcuni di questi brevetti ha messo la tecnologia a disposizione di tutti: a partire dal progetto RepRap, che aveva in animo di creare stampanti 3D per “replicazione”, cioè utilizzando ovunque possibile parti realizzate tramite altre stampanti 3D, è nato un vero e proprio universo di macchine (in gran parte si tratta di progetti open source, utilizzabili e modificabili liberamente e gratuitamente) e, parallelamente, anche concrete opportunità di business.
 
 
In particolare qui ci riferiremo soprattutto alla tecnologia FDM (Modellazione a Deposizione Fusa, ''Fused Deposition Modeling''), tipica delle stampanti che depositano strati di filamento di materiale termoplastico fuso attraverso un sistema di estrusione ad ugello caldo, ma i concetti esposti si adattano in generale a qualsiasi tecnologia di produzione additiva (''additive manufacturing'').
 
 
Per ottenere un oggetto fisico non basta avere una stampante 3D, ma servono anche un computer e dei programmi:
 
* un’applicazione per la '''modellazione 3D''' dell’oggetto da produrre;
 
* un’applicazione ('''slicer''') che si occupi di suddividere l’oggetto in strati di spessore opportuno e, all’interno di ogni strato, di determinare i percorsi che la stampante deve seguire per depositare il materiale uno strato dopo l’altro e creare la giusta sequenza di comandi;
 
* un’applicazione ('''client''') che permetta la comunicazione tra il computer che invia i comandi e la stampante che li riceve. In realtà molte stampanti hanno la possibilità di leggere il file con le istruzioni direttamente da una scheda SD, rendendo superflua la connessione fisica della stampante a un computer e quindi non necessario l’utilizzo di un client.
 
 
=== Modellazione 3D ===
 
Ne abbiamo già parlato, in parte, nel capitolo sul disegno CAD: uno qualsiasi dei programmi per la progettazione CAD 3D che abbiamo citato va bene. Infatti tutti i programmi CAD 3D sono in grado di esportare il modello 3D in uno dei formati (tipicamente il formato STL) che gli slicer sono in grado di leggere. Tuttavia oltre ai programmi per la modellazione 3D parametrica esistono anche altri programmi per la modellazione tradizionale.
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Blender =====
 
Multipiattaforma, nasce soprattutto per gli studi di animazione. L’enorme mole di strumenti a disposizione in programmi di questo tipo li rende poco intuitivi per un utilizzo di base (ma molto funzionali una volta acquisita la giusta padronanza); con un po’ di pratica si può usare con soddisfazione per modellare oggetti da stampare.
 
 
===== OpenSCAD =====
 
Si tratta di uno strumento un po’ particolare: decisamente più vicino alla modellazione parametrica, è in realtà un ambiente non interattivo in cui la modellazione avviene utilizzando un vero e proprio linguaggio di programmazione. L’esecuzione dello script genera nella finestra di visualizzazione il solido finale, che può essere esportato in diversi formati. La sua natura che fonde modellazione tridimensionale e ''coding'' lo rende uno strumento molto interessante nella didattica oltre che in ambito tecnico-scientifico. È un programma multipiattaforma.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Maya =====
 
Prodotto da Autodesk, è uno dei principali concorrenti di Blender, a cui assomiglia molto per caratteristiche, interfaccia utente, flusso di lavoro e prestazioni. Esistono versioni di Maya per sistemi Windows, Mac OS e Linux.
 
===== Cinema 4D (C4D) =====
 
Nato negli anni ‘90 per i computer Amiga e disponibile oggi per Windows e Mac OS, C4D è prodotto dalla tedesca Maxon ed è anch’esso, come Maya e Blender, orientato soprattutto alla realizzazione di animazioni tridimensionali. È dotato di strumenti di modellazione poligonale, parametrica e sculturata molto potenti.
 
===== Sketchup =====
 
Acquisito da Google con l’idea di farne un semplice strumento con il quale l’utente potesse creare contenuti tridimensionali da aggiungere a Google Earth, oggi è uno strumento abbastanza evoluto e completo per realizzare oggetti tridimensionali. Esiste in una versione “Pro” a pagamento e una versione gratuita per uso personale e didattico, a cui sono stati disattivati alcuni strumenti (ad esempio quelli per convertire i modelli 3D in vari formati di file).
 
===== Tinkercad =====
 
Si tratta di uno strumento di modellazione basato su browser, oggi di proprietà di Autodesk. Dopo essersi registrati sul sito, si accede con le proprie credenziali in un ambiente molto semplice e intuitivo nel quale si possono creare e modificare forme geometriche solide da combinare in vario modo per ottenere il modello desiderato, che si può salvare sul proprio spazio cloud, pubblicare o scaricare nel formato STL per poter essere stampato.
 
 
=== Slicer ===
 
Come tutte le macchine a controllo numerico (CNC), le stampanti 3D utilizzano il G-Code, che è uno standard ISO, come linguaggio di comunicazione. Compito dello slicer (che significa “affettatrice”) è dunque quello di generare la sequenza di comandi G-Code (salvati in file con estensione .gcode) che permetta di costruire il solido tridimensionale. La stampa 3D è un processo in cui entra in gioco un gran numero di parametri: lo spessore degli strati, la velocità di spostamento della testina di stampa, la portata di materiale da depositare, la temperatura di fusione, l’attivazione e la regolazione di sistemi di raffreddamento del materiale depositato e/o di riscaldamento del piano di stampa e molti altri ancora. Tutti gli slicer si occupano di gestire tutte queste grandezze in maniera più o meno automatica. La maggior parte di essi, infatti, permettono di impostare una modalità “semplificata”, dove all’utente vengono mostrati solo pochi parametri e il software si occupa di ottimizzare tutti gli altri, oppure una modalità “esperto” in cui all’utente viene dato un maggior controllo sul processo.
 
 
È impossibile qui anche solo citare il gran numero di programmi, liberi o proprietari, che rientrano in questa categoria. Ci limiteremo quindi ad accennare alle principali caratteristiche di qualcuno di essi.
 
 
==== Soluzioni Libere ====
 
===== Skeinforge =====
 
Storicamente tra i primi ad apparire sulla scena della stampa 3D open source, è costituito da una serie di script in Python che permettono di agire su praticamente tutti i parametri di stampa (e non solo, essendo possibile utilizzarlo anche per altri tipi di macchine CNC). Non facile da usare (anche se spesso era integrato all’interno dei client, che si occupavano di richiamarne i comandi), recentemente ha lasciato il passo ad applicazioni più ''user-friendly'' e più performanti.
 
 
===== Slic3r =====
 
Nato grazie al lavoro dell’italiano Alessandro Ranellucci proprio come alternativa più semplice ed efficiente a Skeinforge, si è imposto ben presto come software di riferimento della sua categoria, soprattutto per la velocità di generazione del codice e per la qualità delle stampe che era in grado di produrre. Multipiattaforma per Windows, Linux  e Mac OS, oggi si trova anche integrato come motore di slicing (proprio al posto o come alternativa di Skeinforge) in alcuni client, i quali permettono all’utente di mandare in stampa direttamente il modello 3D. Grazie alla sua licenza libera sono nate anche versioni che implementano funzioni particolari, o miglioramenti di funzioni esistenti, o ancora ottimizzazioni per alcuni modelli di stampante, come avviene ad esempio per la versione “Prusa Edition” di Slic3r.
 
 
===== Cura =====
 
Nato anch’esso come alternativa libera e multipiattaforma a Skeinforge, oggi è mantenuto da Ultimaker, azienda leader nella produzione di stampanti 3D. Interessante la funzione di slicing in tempo reale, che permette la visualizzazione quasi istantanea degli strati e dei percorsi generati, per verificare direttamente l’effetto dei cambiamenti dei parametri di stampa (funzione implementata da qualche tempo anche in Slic3r); viene mostrata anche una stima della durata e del costo della stampa. Altrettanto interessante è la possibilità di eseguire plug-in scritti in Python (da scrivere in proprio, o da scaricare dall’apposito archivio) che permettono di aggiungere funzionalità non presenti nell’applicazione.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== CraftWare =====
 
Fornito dalla ungherese Craft Unique insieme alle sue stampanti CraftBot, pur non essendo software libero è scaricabile gratuitamente dal sito dell’azienda ed è utilizzabile con la maggior parte delle stampanti in commercio. Vanta un eccellente motore di slicing ed è molto apprezzato per la qualità dell’interfaccia utente e per l’originale modalità di gestione del supporto (porzione di materiale generato appositamente per sostenere parti del modello che risultano a sbalzo, che verrebbero altrimenti stampate nel “vuoto”): è infatti possibile cliccare nei punti del modello dove si desidera avere una colonna di supporto, laddove la maggior parte degli slicer generano invece il supporto in modo sostanzialmente automatico.
 
 
===== Simplify3D =====
 
Distribuito con licenza commerciale a pagamento, è anch’esso apprezzato – al pari di CraftWare, la cui licenza d’uso è però gratuita – per la possibilità di aggiungere manualmente parti di supporto, oltre che per la qualità generale del software. Anch’esso multipiattaforma, supporta un gran numero di stampanti.
 
 
=== Client ===
 
In principio le stampanti 3D comunicavano unicamente mediante la connessione a un PC tramite porta USB. Quindi era necessario avere un programma – un client, appunto – che permettesse all’utente sia di inviare alla stampante semplici comandi, ad esempio di spostamento per la calibrazione del piano di stampa e dell’estrusore, o di estrusione forzata di materiale per la pulizia dell’ugello caldo, o di impostazione dei parametri per il pre-riscaldamento, e sia di inviare alla stampante i file .gcode con tutte le istruzioni necessarie a produrre un oggetto.
 
 
Oggi praticamente tutte le stampanti sono dotate di un lettore di schede SD dal quale leggere i file .gcode ma anche di un’interfaccia di gestione più o meno semplice: da una manopola con selettore di comandi e un semplice display nei casi più semplici, fino a un touch-screen con interfaccia grafica nelle stampanti più evolute. In questo modo è possibile stampare senza avere un computer costantemente collegato alla stampante, e quindi rendere facoltativo l’uso di un client, con il quale risulta comunque generalmente più agevole interagire con la stampante.
 
 
La funzione di client è fornita anche da molti degli slicer visti in precedenza e da altri ancora; viceversa molti client integrano la possibilità di avviare uno slicer e generare quindi il codice direttamente aprendo un modello 3D. È possibile quindi avere di fatto una sola applicazione che svolga tutto il processo di stampa.
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Printrun =====
 
Nato più o meno insieme allo slicer Skeinforge, di cui costituiva quindi il naturale completamento, è in realtà una suite multipiattaforma di applicazioni, tra cui Pronterface, il client “classico”, con la sua interfaccia grafica, e Pronsole, un client a riga di comando, che permette di gestire una stampante da una console testuale (rendendo possibile anche l’utilizzo da un computer remoto collegato in rete tramite protocolli di comunicazione come ssh). Oggi è possibile utilizzare Slic3r direttamente dentro Printrun, per cui si può lanciare una stampa semplicemente caricando il modello 3D in formato STL.
 
 
===== Cura =====
 
Mentre Printrun è un client con la possibilità fare ''slicing'', Cura è uno slicer con la possibilità di inviare direttamente il file .gcode a una stampante collegata via USB, come un qualsiasi client. Comodo.
 
 
===== Repetier-Host =====
 
Nato più o meno contemporaneamente a Printrun, a lungo ha condiviso con esso la scena soprattutto delle stampanti del progetto RepRap. Della famiglia Repetier fanno parte anche un firmware (il software che gira all’interno della stampante e ne gestisce le funzioni), adattabile a tutte le stampanti basate su piattaforma Arduino (che sono la stragrande maggioranza) e un server basato su browser, che permette di gestire una stampante attraverso un’interfaccia web, e quindi anche da remoto, con la possibilità di collegare una webcam per controllare a distanza anche visivamente il lavoro di stampa.
 
 
===== OctoPrint =====
 
Come Repetier-Server, OctoPrint si presenta come la soluzione ideale per gestire una stampante attaverso la rete. Basta installare e configurare il pacchetto di applicazioni su un computer (collegato alla stampante tramite porta USB e alla rete tramite porta ethernet o wifi), che può essere una macchina di prestazioni anche modeste, come un minuscolo ed economico Raspberry Pi (per il quale OctoPrint esiste come immagine preconfigurata da scaricare e copiare sulla sua scheda SD), per avere la possibilità controllare la stampante aprendo una pagina web teoricamente da qualsiasi parte del mondo. Anche OctoPrint, come Repetier-Server, fornisce la possibilità di collegare una webcam con cui osservare la stampante e anche registrare il filmato dell’operazione di stampa. Interessante, installando anche CuraEngine (il motore di slicing di Cura) la possibilità di generare file .gcode da remoto sul computer su cui è installato il client.
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== CraftWare =====
 
Come Cura, anche CraftWare permette di inviare file .gcode direttamente alla stampante via USB.
 
 
===== Simplify3D =====
 
Il software integra un’interfaccia di gestione molto completa ed intuitiva che permette il controllo completo della stampante 3D, rendendolo un client di qualità. Come detto in precedenza, Simplify3D è software proprietario e la licenza d’uso è a pagamento (circa $ 150 nel momento in cui scriviamo).
 
  
 
=== Fare foto-ritocco ===
 
=== Fare foto-ritocco ===
Riga 938: Riga 714:
  
 
=== Usare messaggistica istantanea ===
 
=== Usare messaggistica istantanea ===
Scambiare messaggi è una delle funzioni che, soprattutto i ragazzi, fanno d’abitudine. Gruppi Whatsapp e Telegram sono molto utilizzati anche a scuola attraverso la costituzione di gruppi di classe, di insegnanti, di genitori. Chiarendo fin da ora che strumenti come questi, se non usati in modo consapevole e guidato possono costituire più un problema che una risorsa, è da dire che consentono un confronto rapido tra le persone e anche un possibile canale d’informazione.
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Whatsapp o Telegram
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Telegram =====
 
Sviluppato dall’omonima società che eroga i servizi senza scopo di lucro, è di tipo proprietario lato server mentre è open source lato client, implementando un protocollo di comunicazione libero. Telegram è multipiattaforma e possibile da utilizzare in versione desktop (senza che lo smartphone sia acceso e collegato a rete dati) per Linux, Windows e Mac oltre che tramite browser. L’app, in tutte le sue versioni, permette l’invio di messaggi di testo, immagini, video, audio, link, documenti, nonché la condivisione di tutti i contenuti con i propri contatti o con altri sistemi. Ogni utente può scegliere dopo l’iscrizione di utilizzare un nick che assumerà la forma di @nick. In questo modo l’utente può essere ricercato all’interno del sistema, anche se non si trova nei propri contatti telefonici.
 
 
 
Le conversazioni vengono salvate sui server cloud, permettendo la sincronizzazione su tutti i dispositivi in cui l’applicazione è installata e configurata con lo stesso numero telefonico. Con Telegram è possibile avviare conversazioni classiche, dove la cifratura dei messaggi è client-server e viceversa, e chat segrete con crittografia a livello di utente, rendendo la conversazione non in chiaro neanche sul server. Di recente disponibili anche le chiamate vocali che si possono attivare con estrema semplicità, avendo a disposizione connessione Internet ovviamente.
 
 
 
Possibile anche la creazione di gruppi di utenti: normali, con un massimo di 200 utenti e più amministratori che possono aggiungere e rimuovere membri nonché cambiare il nome del gruppo; supergruppi, con un massimo di 5.000 membri, dove l’utente può aggiungersi in autonomia attraverso la condivisione di un link e gli amministratori possono restringere i diritti degli utenti indesiderati.
 
 
 
Interessante la creazione di canali attraverso i quali poter comunicare, in modo unilaterale e senza interazione degli utenti, informazioni, sondaggi, link, con gli amministratori che possono vedere quali utenti sono iscritti al canale.
 
 
 
Telegram mette a disposizione un set di API che rende possibile agli sviluppatori la creazione di Bot o nuovi client. La creazione di Bot, ovvero dei sistemi che vanno ad implementare un semplice risponditore automatico, si può fare in modo abbastanza semplice attraverso Botfather e con alcuni librerie specifiche.
 
 
 
Disponibili tutte le conversazioni dei Bot online che permettono ad esempio di cercare gif animate (@Gif), video su Youtube (@Vid), fare ricerche con il motore di ricerca Bing (@Bing) oppure collegarsi a Wikipedia (@Wiki). Utilizzando questi servizi è possibile cercare un elemento e condividerlo, senza dover uscire dall’applicazione stessa.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Whatsapp =====
 
Rilasciata come prima versione nel 2009, l’applicazione, dal 2014 di proprietà di Facebook, è disponibile per tutti i sistemi smartphone e in versione desktop. Permette l’invio di messaggi di testo, immagini, video, audio, documenti, link e dà la possibilità di fare chiamate VoIP utilizzando un protocollo di comunicazione proprietario.
 
 
 
Oltre all’invio ad un utente singolo, è possibile creare gruppi con i propri contatti fino ad un massimo di 256 membri e nominare altri amministratori.
 
 
 
E’ possibile fare un backup di tutti i dati trasmessi e ricevuti, in modo da poterli ripristinare su un nuovo apparato o se si dovesse reinstallare l’applicazione. Inoltre tutti i file che vengono ricevuti possono essere salvati sul cellulare o condivisi, tramite l’app stessa, ad altri contatti o tramite le altre applicazioni installate.
 
  
=== Sviluppo virtuale fotografico e gestione catalogo foto ===
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=== Esigenza: sviluppo virtuale fotografico e gestione catalogo foto ===
 
Digikam vs LightRoom
 
Digikam vs LightRoom
  
=== Ambienti di calcolo e analisi matematica ===
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=== Esigenza: ambienti di calcolo e analisi matematica ===
  
 
== Esperienze, storie e altre cose interessanti ==
 
== Esperienze, storie e altre cose interessanti ==

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