Modifica di Un'alternativa c'è sempre

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L'intento è stato quello di produrre un testo semplice e chiaro, che possa essere un riferimento per chi non conosce il software libero e ci si vuole avvicinare; un testo divulgativo ma serio, con delle schede che aiutino nella scelta del software più adatto a risolvere specifiche esigenze, dei racconti che mostrino che il passaggio al software libero è possibile e che, anzi, esso può essere la risposta più naturale a una data esigenza, con in appendice una bibliografia ragionata per approfondire e un elenco ragionato di alcune ottime risorse disponibili in rete. Certo, la letteratura disponibile su questo argomento è enorme e si possono trovare ottimi testi con una ricerca su Internet, tuttavia chi non è addetto ai lavori rischia di rimanere sommerso dai risultati e magari perdere qualche pezzo o addirittura finire su informazioni tendenziose.
 
L'intento è stato quello di produrre un testo semplice e chiaro, che possa essere un riferimento per chi non conosce il software libero e ci si vuole avvicinare; un testo divulgativo ma serio, con delle schede che aiutino nella scelta del software più adatto a risolvere specifiche esigenze, dei racconti che mostrino che il passaggio al software libero è possibile e che, anzi, esso può essere la risposta più naturale a una data esigenza, con in appendice una bibliografia ragionata per approfondire e un elenco ragionato di alcune ottime risorse disponibili in rete. Certo, la letteratura disponibile su questo argomento è enorme e si possono trovare ottimi testi con una ricerca su Internet, tuttavia chi non è addetto ai lavori rischia di rimanere sommerso dai risultati e magari perdere qualche pezzo o addirittura finire su informazioni tendenziose.
  
Il primo target è chi non conosce il software libero: speriamo che le considerazioni che faremo e i valori etici e di sostenibilità possano avvicinare altre persone a questo mondo. Tuttavia crediamo che ne possa beneficiare anche chi il software libero lo conosce già. Per citare l'esperienza di uno degli autori: "''conosco e uso il software libero da diversi anni, tuttavia continuo a scoprire che ci sono delle motivazioni importanti e facilmente comprensibili da tutti che talvolta, preso da considerazioni tecniche, o proprio perché sono un tecnico e non uno specialista della comunicazione, mi dimentico di evidenziare. Specialmente quando, nelle varie circostanze in cui si ha l'occasione di parlare di questo argomento, si ha poco tempo a disposizione e occorre attrarre l'interesse e toccare punti importanti per l'interlocutore che diano a lui lo stimolo ad approfondire e interessarsi.''"
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Il primo target è chi non conosce il software libero: speriamo che le considerazioni che faremo e i valori etici e di sostenibilità possano avvicinare altre persone a questo mondo. Tuttavia crediamo che ne possa beneficiare anche chi il software libero lo conosce già. Per citare la mia esperienza, conosco e uso il software libero da diversi anni, tuttavia continuo a scoprire che ci sono delle motivazioni importanti e facilmente comprensibili da tutti che talvolta, preso da considerazioni tecniche, o proprio perché sono un tecnico e non uno specialista della comunicazione, mi dimentico di evidenziare. Specialmente quando, nelle varie circostanze in cui si ha l'occasione di parlare di questo argomento, si ha poco tempo a disposizione e occorre attrarre l'interesse e toccare punti importanti per l'interlocutore che diano a lui lo stimolo ad approfondire e interessarsi.
  
Nell'Agosto 2017 da questa pagina avrebbe dovuto essere derivato il libro ''Un'alternativa c'è sempre'', a cura di Sonia Montegiove e Emma Pietrafesa, con un taglio specificamente rivolto alla scuola. Questa pagina intende essere una versione più generale, espansa e aggiornata di quei contenuti.
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Nell'Agosto 2017 da questa pagina è stato derivato il libro Un'alternativa c'è sempre, a cura di Sonia Montegiove e Emma Pietrafesa, con un taglio specificamente rivolto alla scuola. Questa pagina intende costituire una versione più generale, espansa e aggiornata di quei contenuti.
  
== Introduzione alla versione cartacea di Un'alternativa c'è sempre ==
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== Introduzione ==
''di Sonia Montegiove''
 
 
 
Perché un altro libro che parla di software libero a scuola si chiederà qualcuno che aveva sfogliato la nostra prima pubblicazione “Crescere a pane e software libero”?
 
 
 
Rispondendo da mamma di due piccoli studenti direi che mi piacerebbe se mio figlio tornasse a casa e non mi chiedesse più di poter usare Excel perché la sua insegnante valuta non la conoscenza del foglio di calcolo, ma quella del colore dell’iconcina su cui cliccare; che vorrei per la scuola di mia figlia qualche computer in più per lavorare perché non serve avere un laboratorio a marchio mela mozzicata per fare attività didattiche interessanti; che gradirei non sentire più “mamma posso usare Internet Explorer perché lo usano tutti?”; che sarei felice se fin da piccoli i miei figli fossero meno addestrati (mi verrebbe da dire ammaestrati) sugli strumenti e più consapevoli del senso di ciò che stanno facendo e della grande, immensa, irrinunciabile importanza del poter scegliere sempre liberamente (in ambito tecnologico e non) uno strumento sulla base di quello che avranno necessità e il bisogno di fare.
 
 
 
Da presidente di LibreItalia mi piacerebbe se questa pubblicazione potesse essere utilizzata da tutti gli insegnanti, i genitori, i dirigenti scolastici, i referenti del MIUR incontrati in questi tre anni di vita dell’associazione che, nel presentare iniziative a sostegno del software libero, ho visto polemici perché “quello che è gratis non funziona”, scettici e critici tanto da non provare nemmeno, poco convinti e disposti a una sottile apertura da chiudere al primo problema, convinti ma non abbastanza da provare, apparentemente convinti ma “ne parliamo il prossimo anno”, straconvinti della bontà della cosa ma”non saprei da dove iniziare”.
 
 
 
Questa piccola guida, che fa una carrellata di esigenze comuni a molti utenti non solo in ambito scolastico mettendo a raffronto soluzioni libere e proprietarie, ci auguriamo possa aiutare quanti hanno il desiderio di sperimentare senza uniformarsi, il coraggio di scegliere piuttosto che essere scelti, la sete della conoscenza che porta a trovare un’alternativa. Perché, nel caso del software e non solo, un’alternativa c’è sempre. E il software libero ne è una bella dimostrazione.
 
  
 
== Cos'è il software libero ==
 
== Cos'è il software libero ==
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Ciò che è importante sottolineare, d'altra parte, è la riqualificazione dei costi: l'adozione del software libero da parte di un ente pubblico, ad esempio, fa circolare il denaro localmente, generando lavoro e formazione, rendendo più ricco il territorio e stimolando l'innovazione. Anche in questo senso, i soldi risparmiati dall'acquisto delle licenze costituiscono un investimento a favore della comunità.
 
Ciò che è importante sottolineare, d'altra parte, è la riqualificazione dei costi: l'adozione del software libero da parte di un ente pubblico, ad esempio, fa circolare il denaro localmente, generando lavoro e formazione, rendendo più ricco il territorio e stimolando l'innovazione. Anche in questo senso, i soldi risparmiati dall'acquisto delle licenze costituiscono un investimento a favore della comunità.
  
=== Mito 2: è gratis vale di meno ===
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=== Mito 2: dato che il software libero è gratis è un prodotto di serie B ===
 
La gratuità o, meglio, il fatto che il software venga reso disponibile con una licenza libera, non inficia la qualità del software anzi, come abbiamo visto nel capitolo sulle motivazioni per preferire software libero, la migliora. La disponibilità del codice sorgente e la modalità di sviluppo fortemente collaborativa contribuiscono a far sì che errori e falle di sicurezza vengano scoperti precocemente e a mantenere il codice 'pulito' ovvero modulare, facilmente mantenibile. È la ragione per la quale i progetti Open Source presentano mediamente un numero inferiore di difetti per linee di codice e sono soggetti a meno falle di sicurezza, come documentato da organismi indipendenti e ben spiegato in un white paper reso disponibile da Italo Vignoli.<ref>[https://www.slideshare.net/italovignoli/li-libreofficesecurity LibreOffice: Qualità e Sicurezza del Software], Italo Vignoli, slideshare.net, 2015</ref>
 
La gratuità o, meglio, il fatto che il software venga reso disponibile con una licenza libera, non inficia la qualità del software anzi, come abbiamo visto nel capitolo sulle motivazioni per preferire software libero, la migliora. La disponibilità del codice sorgente e la modalità di sviluppo fortemente collaborativa contribuiscono a far sì che errori e falle di sicurezza vengano scoperti precocemente e a mantenere il codice 'pulito' ovvero modulare, facilmente mantenibile. È la ragione per la quale i progetti Open Source presentano mediamente un numero inferiore di difetti per linee di codice e sono soggetti a meno falle di sicurezza, come documentato da organismi indipendenti e ben spiegato in un white paper reso disponibile da Italo Vignoli.<ref>[https://www.slideshare.net/italovignoli/li-libreofficesecurity LibreOffice: Qualità e Sicurezza del Software], Italo Vignoli, slideshare.net, 2015</ref>
  
 
D'altra parte, al lavoro di sviluppo contribuiscono non soltanto volontari ma anche (e talvolta soprattutto) professionisti pagati da aziende che costruiscono il loro business sui servizi di supporto e che quindi hanno interesse ad elevare la qualità del prodotto per allargare il loro mercato.
 
D'altra parte, al lavoro di sviluppo contribuiscono non soltanto volontari ma anche (e talvolta soprattutto) professionisti pagati da aziende che costruiscono il loro business sui servizi di supporto e che quindi hanno interesse ad elevare la qualità del prodotto per allargare il loro mercato.
  
=== Mito 3: il software libero non è supportato ===
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=== Mito 3: il software libero non è gratis e quindi tanto vale utilizzare software proprietario perché garantisce supporto ===
 
Alcune volte si vedono fallire progetti di adozione del software libero perché non si è compreso qual è il modo corretto di relazionarsi con la comunità degli sviluppatori e utilizzatori del software. Ci sono realtà che hanno adottato un determinato software libero, hanno apportato personalizzazioni e/o correzioni ma non sono state capaci di relazionarsi con la 'governance' del progetto e ricondividere (tecnicamente si direbbe propagare upstream) il lavoro di miglioramento effettuato. Ciò può avvenire a volte per mancanza di comprensione delle dinamiche di funzionamento del software libero e delle licenze copyleft; altre volte, invece, può essere dovuto a incapacità tecnica di interagire nel modo corretto con la comunità che sviluppa quel software. Quando si verificano queste condizioni le realtà si ritrovano in una delle due situazioni (sgradevoli) seguenti:
 
Alcune volte si vedono fallire progetti di adozione del software libero perché non si è compreso qual è il modo corretto di relazionarsi con la comunità degli sviluppatori e utilizzatori del software. Ci sono realtà che hanno adottato un determinato software libero, hanno apportato personalizzazioni e/o correzioni ma non sono state capaci di relazionarsi con la 'governance' del progetto e ricondividere (tecnicamente si direbbe propagare upstream) il lavoro di miglioramento effettuato. Ciò può avvenire a volte per mancanza di comprensione delle dinamiche di funzionamento del software libero e delle licenze copyleft; altre volte, invece, può essere dovuto a incapacità tecnica di interagire nel modo corretto con la comunità che sviluppa quel software. Quando si verificano queste condizioni le realtà si ritrovano in una delle due situazioni (sgradevoli) seguenti:
 
# perdono la possibilità di effettuare aggiornamenti del software, poiché a ogni successivo aggiornamento il software originale e quello modificato vengono a differire sempre più, rendendo sempre più difficile e costoso re-integrare le modifiche
 
# perdono la possibilità di effettuare aggiornamenti del software, poiché a ogni successivo aggiornamento il software originale e quello modificato vengono a differire sempre più, rendendo sempre più difficile e costoso re-integrare le modifiche
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Restando comunque ai costi, al di là delle altre considerazioni fatte qui, alla fine il software libero si rivela essere fonte di risparmio per la collettività, come dimostrano casi di migrazioni importanti come quella condotta dal comune di Monaco di Baviera oppure quella in corso della Difesa italiana. Queste due storie, le loro motivazioni e benefici sono ben raccontate in altrettanti articoli citati più in basso nella sezione storie.
 
Restando comunque ai costi, al di là delle altre considerazioni fatte qui, alla fine il software libero si rivela essere fonte di risparmio per la collettività, come dimostrano casi di migrazioni importanti come quella condotta dal comune di Monaco di Baviera oppure quella in corso della Difesa italiana. Queste due storie, le loro motivazioni e benefici sono ben raccontate in altrettanti articoli citati più in basso nella sezione storie.
  
=== Mito 4: non c'è garanzia che un software libero continui ad esistere nel tempo ===
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=== Mito 4: senza una software house di riferimento non c'è garanzia che il software continuerà ad esistere nel tempo ===
 
Si tratta di una variante della preoccupazione relativa al supporto espressa dal mito precedente.
 
Si tratta di una variante della preoccupazione relativa al supporto espressa dal mito precedente.
  
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Un esempio paradigmatico di quest'ultimo tipo è il software LibreOffice. Esso deriva da OpenOffice.org, un software derivante a sua volta da un software proprietario sviluppato e commercializzato da Sun Microsystems, StarOffice, che venne a un certo punto reso disponibile con licenza libera. Fintanto che ha continuato ad esistere, la casa madre ne governava lo sviluppo e commercializzava una versione migliorata in termini di libreria di immagini e dizionari linguistici. Succcessivamente Sun venne acquistata da Oracle che non dimostrò grande interesse per il prodotto e di fatto lo abbandonò. Fortunatamente, alcune persone della comunità di OpenOffice.org dopo l'acquisizione di Sun ritennero che per il maggior beneficio degli utilizzatori l'evoluzione del software dovesse essere guidata da un'ente indipendente, governato su base meritocratica da tutti coloro che ne partecipavano allo sviluppo, senza che ci fosse un'azienda dominante. A tal fine crearono The Document Foundation (TDF) che si costituì come organizzazione no-profit con lo scopo di promuovere la libertà nella gestione dei documenti e, poiché Oracle rifiutò sia di contribuire con il nuovo ente sia di cedere i diritti sul nome, crearono il fork LibreOffice. Da allora, 'è cambiata la marcia' nell'evoluzione di LibreOffice: il codice è stato riorganizzato per renderne più facile la comprensione e quindi la manutenzione, è aumentata la qualità in termini di diminuzione dei bachi e sicurezza, sono migliorate le prestazioni e aumentate le funzionalità. Sono anche aumentati, in modo costante dall'inizio del progetto, gli sviluppatori coinvolti. Oggi LibreOffice è considerato uno dei migliori progetti di software libero, è supportato da un'ampia comunità è utilizzato da singoli, enti pubblici e organizzazioni anche complesse in tutto il mondo ed è supportato da volontari ma anche da un gran numero di aziende e liberi professionisti certificati da TDF. E tutto ciò è stato reso possibile proprio dalle scelte che hanno portato prima Sun a condividere il codice sorgente di OpenOffice.org e successivamente TDF ad adottare una licenza copyleft e un governo condiviso per LibreOffice.
 
Un esempio paradigmatico di quest'ultimo tipo è il software LibreOffice. Esso deriva da OpenOffice.org, un software derivante a sua volta da un software proprietario sviluppato e commercializzato da Sun Microsystems, StarOffice, che venne a un certo punto reso disponibile con licenza libera. Fintanto che ha continuato ad esistere, la casa madre ne governava lo sviluppo e commercializzava una versione migliorata in termini di libreria di immagini e dizionari linguistici. Succcessivamente Sun venne acquistata da Oracle che non dimostrò grande interesse per il prodotto e di fatto lo abbandonò. Fortunatamente, alcune persone della comunità di OpenOffice.org dopo l'acquisizione di Sun ritennero che per il maggior beneficio degli utilizzatori l'evoluzione del software dovesse essere guidata da un'ente indipendente, governato su base meritocratica da tutti coloro che ne partecipavano allo sviluppo, senza che ci fosse un'azienda dominante. A tal fine crearono The Document Foundation (TDF) che si costituì come organizzazione no-profit con lo scopo di promuovere la libertà nella gestione dei documenti e, poiché Oracle rifiutò sia di contribuire con il nuovo ente sia di cedere i diritti sul nome, crearono il fork LibreOffice. Da allora, 'è cambiata la marcia' nell'evoluzione di LibreOffice: il codice è stato riorganizzato per renderne più facile la comprensione e quindi la manutenzione, è aumentata la qualità in termini di diminuzione dei bachi e sicurezza, sono migliorate le prestazioni e aumentate le funzionalità. Sono anche aumentati, in modo costante dall'inizio del progetto, gli sviluppatori coinvolti. Oggi LibreOffice è considerato uno dei migliori progetti di software libero, è supportato da un'ampia comunità è utilizzato da singoli, enti pubblici e organizzazioni anche complesse in tutto il mondo ed è supportato da volontari ma anche da un gran numero di aziende e liberi professionisti certificati da TDF. E tutto ciò è stato reso possibile proprio dalle scelte che hanno portato prima Sun a condividere il codice sorgente di OpenOffice.org e successivamente TDF ad adottare una licenza copyleft e un governo condiviso per LibreOffice.
  
=== Mito 5: continuiamo a usare quello che usiamo. Tanto è uguale ===
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=== Mito 5: gli utenti non percepiscono la differenza e si devono adattare a quello che l'Ente gli fornisce ===
Questo mito, nel caso in cui un ente decida di migrare da un software proprietario a uno libero, talvolta si declina anche come:
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Questa affermazione sottintende una scarsa considerazione degli utenti e delle loro potenzialità e anche del contesto lavorativo nel suo insieme. Le esperienze di migrazione a software libero dimostrano che: da una parte il più importante fattore di rischio è la resistenza al cambiamento degli utenti, che può tuttavia essere superata attraverso un adeguato piano di comunicazione e formazione
''gli utenti non percepiscono la differenza e comunque si devono adattare a quello che l'Ente gli fornisce''.
 
 
 
Queste affermazioni sottintendono una scarsa considerazione degli utenti e delle loro potenzialità e anche del contesto lavorativo nel suo insieme. Nel momento in cui si sceglie software libero lo si fa per ragioni ben precise che gli utenti possono e devono conoscere e condividere. Non si può pensare di “liquidare” la scelta libero/proprietario con un “tanto è uguale”. Perché uguale non è e le differenze gli utenti le possono non solo comprendere ma anche valutare e analizzare per poi fare liberamente la scelta che ritengono migliore per loro.
 
 
 
Scegliere il software libero significa anteporre la consapevolezza e quindi la libertà di ciascuno nell’individuare una soluzione adatta al problema da risolvere. Il "''tanto è uguale''" lo si sostituisce con un "''il software libero è molto diverso da quello proprietario e ti spiego perché''". Questa è la modalità di approccio giusta.
 
 
 
Le esperienze di migrazione a software libero dimostrano che: da una parte il più importante fattore di rischio è la resistenza al cambiamento degli utenti, che può tuttavia essere superata attraverso un adeguato piano di comunicazione e formazione
 
 
# spiegando in modo chiaro le motivazioni del progetto, compresi i benefici per la collettività e gli impatti sulla qualità del lavoro; spiegando come il progetto viene articolato, in tutte le sue fasi
 
# spiegando in modo chiaro le motivazioni del progetto, compresi i benefici per la collettività e gli impatti sulla qualità del lavoro; spiegando come il progetto viene articolato, in tutte le sue fasi
 
# formando gli utenti (e il personale di supporto) all'uso del nuovo strumento che gli si chiede di adottare
 
# formando gli utenti (e il personale di supporto) all'uso del nuovo strumento che gli si chiede di adottare
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Scegliere il software libero significa anche scegliere di valorizzare i contributi di ciascuno, essere trasparenti nella gestione del progetto e disponibili ad accogliere le differenti esigenze.
 
Scegliere il software libero significa anche scegliere di valorizzare i contributi di ciascuno, essere trasparenti nella gestione del progetto e disponibili ad accogliere le differenti esigenze.
  
== Un'alternativa c'è sempre: quale software scegliere? ==
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== Guida alla scelta ==
 
In questa sezione verranno presentate differenti esigenze e per ciascuna verranno proposte una o più soluzioni basate su software libero e una o più soluzioni basate su software proprietario.
 
In questa sezione verranno presentate differenti esigenze e per ciascuna verranno proposte una o più soluzioni basate su software libero e una o più soluzioni basate su software proprietario.
 
L'obiettivo non è quello di elencare tutti i software disponibili sia in ambito libero che proprietario, obiettivo per il quale esistono dettagliate voci di Wikipedia, quanto piuttosto mettere in evidenza le caratteristiche e la specificità dei principali competitor, fornendo gli elementi, anche economici, utili per un confronto e una scelta.
 
L'obiettivo non è quello di elencare tutti i software disponibili sia in ambito libero che proprietario, obiettivo per il quale esistono dettagliate voci di Wikipedia, quanto piuttosto mettere in evidenza le caratteristiche e la specificità dei principali competitor, fornendo gli elementi, anche economici, utili per un confronto e una scelta.
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In ambito di software libero generalmente abbiamo preso in considerazione quei software che sono disponibili per differenti sistemi operativi; in ambito proprietario, invece, abbiamo tipicamente considerato i software di riferimento nei vari ambiti.
 
In ambito di software libero generalmente abbiamo preso in considerazione quei software che sono disponibili per differenti sistemi operativi; in ambito proprietario, invece, abbiamo tipicamente considerato i software di riferimento nei vari ambiti.
  
=== Scrivere un documento ===
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=== Esigenza: gestire una biblioteca di libri digitali ===
L’esigenza della videoscrittura è quasi superfluo descriverla. Quante volte ci è capitato di dover scrivere una lettera, un documento, un invito, un compito a pc? La risposta non può che essere quotidianamente, più volte al giorno. Scrivere e formattare, ovvero dare una veste grafica il più gradevole e professionale possibile a ciò che scriviamo, sono azioni alle quali nemmeno pensiamo più tanto sono abitudinali.
 
 
 
Ciò che può essere definita esigenza nuova è invece la collaborazione a uno stesso documento caricato in rete. Pratica che si è diffusa molto e che consente a più persone di agire su uno stesso scritto “a distanza”, in modo collaborativo. Questa opportunità, assolutamente interessante, nasconde dei rischi spesso sottovalutati: utilizzare un servizio cloud pubblico, infatti, significa conservare il documento su uno spazio non “locale” (com'è, invece, il proprio pc) ma di altri, per il quale si sottostà alle condizioni imposte dal fornitore del servizio. Condizioni che andrebbero lette e conosciute al fine di valutare l’opportunità o meno di usare questi servizi e soprattutto per cosa usarli e per cosa invece decidere di non usarli. 
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Writer =====
 
Tra le soluzioni libere c’è LibreOffice, un pacchetto di applicativi utili a gestire le attività d’ufficio. Il programma per scrivere è LibreOffice Writer, strumento di videoscrittura che consente di svolgere tutte le attività che permettono di comporre e formattare documenti anche complessi.
 
 
 
Tra le cose che LibreOffice Writer mette a disposizione, e che altre soluzioni proprietarie di semplice videoscrittura non consentono, c’è la creazione di moduli editabili pdf, ovvero la possibilità di comporre dei documenti con parti fisse e parti compilabili che, trasformate in formato pdf, possono essere lette e compilate in modo semplice, senza disporre di software particolari.
 
 
 
Altra particolarità di Writer è che salva nativamente i documenti in formato aperto standard ODF, ovvero un formato che garantisce la leggibilità nel tempo dei documenti e la possibilità di aprirli con oltre cento diversi programmi. Il formato aperto standard consente, infatti, l’indipendenza non solo da fornitore (come nel caso del software libero) ma anche da software, visto che consente il facile scambio da programma a programma. 
 
 
 
Esistono delle estensioni, ovvero delle funzioni aggiuntive al programma, da installare a parte e che consentono di fare molte altre cose rispetto a quelle già disponibili su Writer. Per esempio ci sono estensioni per salvare gli ebook direttamente in formato .epub, estensioni per firmare digitalmente i documenti o per avere a disposizione un numero maggiore di immagini clipart.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Microsoft Office =====
 
Lo strumento più conosciuto tra quelli proprietari è Microsoft Word, facente parte del pacchetto Office (da scegliere nelle sue diverse versioni). Il programma si presenta diverso da LibreOffice dalla sua versione 2007 che ha adottato una interfaccia denominata “ribbon” in cui al posto dei menù sono comparsi dei “nastri” con le icone delle azioni da svolgere.
 
 
 
A livello di funzioni possibili, Word presenta, come nel caso di LibreOffice Writer, quelle utili a formattare e impaginare documenti. Si va dalla gestione delle tabelle, all’inserimento di elementi grafici, alla creazione di lettere personalizzate basate su banche dati esterni, alla realizzazione di documenti complessi con indici e sommari. Tutto è fattibile con entrambi gli strumenti, libero e proprietario, in modi di poco differenti.
 
 
 
===== Gdocs: una soluzione in cloud =====
 
Nel caso in cui si avesse la necessità di editare un testo tra più persone, è possibile usare il servizio offerto gratuitamente agli iscritti a Gmail di composizione dei testi.
 
 
 
Lo strumento di editing in Gdocs consente, oltre alla scrittura e formattazione del testo, la possibilità di commentare un testo al fine di comporlo insieme ad altri e gestire quindi tutta la parte dei commenti “in diretta”, anche lavorandoci contemporaneamente in più persone.
 
 
 
Rispetto agli strumenti come Writer o Word, il servizio presenta un numero inferiore di funzioni, limitate a quelle di base di composizione e formattazione. Una volta preparato il documento è possibile scaricarlo in diversi formati tra i quali anche il formato aperto ODF.
 
 
 
=== Costruire un foglio di calcolo ===
 
Quando abbiamo bisogno di realizzare tabelle all’interno delle quali impostare dei calcoli o dove rappresentare “un archivio ordinato di dati” senza ricorrere a software specifici di gestione database, la soluzione più efficace è quella del foglio di calcolo. Conosciuto anche, e in maniera altrettanto corretta, come foglio elettronico (nella denominazione inglese spreadsheet) facilita il lavoro dell'utente nell'ordinare i dati da inserire all'interno del programma, poiché mette nativamente a disposizione la possibilità di inserimento in righe e colonne. Queste, a loro volta, ospitano un numero considerevole di celle, così che ogni cella rappresenti un riferimento univoco, identificato da una lettera dell'alfabeto e un numero.
 
 
 
Tante le applicazioni dei fogli di calcolo: creare una comoda rubrica per ordinare i nostri contatti, specificando nell'intestazione di ogni colonna un dettaglio che vogliamo aggiungere per identificare al meglio i contatti stessi; in ambito scolastico, mediante la funzione media, ottenere rapidamente la media aritmetica delle votazioni conseguite nelle varie discipline; calcolare rapidamente totali in riga o colonna.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Calc =====
 
Per impostare un foglio di calcolo è possibile utilizzare Calc del pacchetto LibreOffice che mette a disposizione tutte le funzioni utili a: creare e gestire una tabella di dati, inserire operazioni e funzioni matematiche già presenti e possibili da scegliere, rappresentare graficamente i dati, inserire subtotali, applicare filtri in modo da simulare una “vista” particolare su una grande quantità di dati, fare tabelle pivot nel caso si vogliano raggruppare in modo automatico le informazioni. Tutte operazioni che consentono all’utente o di vedere il risultato di un calcolo matematico oppure di gestire semplici tabelle di dati, senza dover ricorrere a strumenti più complessi di gestione database.
 
 
 
Il formato in cui sono salvati i fogli di calcolo nativamente è .ods, formato aperto e libero pienamente compatibile (e quindi possibile da leggere e modificare) anche con altri software proprietari.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Microsoft Office Excel =====
 
Alcuni utenti tendono a chiamare il foglio di calcolo “foglio Excel” tanta è l’abitudine all’uso di questo strumento ma, in realtà, questo è solo uno dei software possibili da usare. Al di là dell’interfaccia grafica, che nel caso di Microsoft Office è tipicamente quella a nastro, ovvero “ribbon” e non quella a menù, le funzioni presenti e la gestione del foglio sono assolutamente analoghe a quelle offerte da LibreOffice Calc.
 
 
 
===== GDocs =====
 
Nel caso in cui si abbia l’esigenza di gestire in condivisione con altri un foglio e quindi fare ricorso a soluzioni cloud, è possibile pensare a Google Fogli (Sheets), disponibile gratuitamente per gli utenti che dispongono di una casella di posta elettronica Gmail. Stessa gestione dei fogli elettronici descritta nei paragrafi sopra, con una disponibilità di funzioni e operazioni possibili leggermente inferiore agli altri software citati e con in più la possibilità di collaborare on-line.
 
 
 
=== Preparare una presentazione multimediale ===
 
Al pari della scrittura di documenti di testo e dell’utilizzo dei fogli di calcolo, la realizzazione di presentazioni multimediali costituisce una delle principali attività di chi utilizza una suite di office automation.
 
 
 
Nonostante, da qualche tempo, si stia diffondendo sempre di più un tipo di presentazione multimediale non più basata sulla successione di diapositive, ma sulla riproduzione di elementi in un flusso continuo, all’interno di un singolo spazio virtuale, questa funzionalità è largamente utilizzata in ambito scolastico, accademico, lavorativo e divulgativo in generale e costituisce, dunque, uno degli elementi più importanti da valutare nella scelta della suite office.
 
 
 
Trattandosi di una funzione largamente utilizzata da diversi anni, tutte le suite offrono strumenti avanzati per la realizzazione e la gestione di tali presentazioni, pur con qualche differenza.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Impress =====
 
Impress è il nome dell’applicativo per la gestione delle presentazioni contenuto nella suite di programmi LibreOffice. Oltre alle consuete funzioni atte allo scopo, comuni anche ad altri programmi della stessa categoria, quali l’inserimento di elementi audio/video, grafici, animazioni, ecc., questa applicazione è caratterizzata da alcune funzioni peculiari e molto utili.
 
 
 
Come già detto per i “fratelli” Writer e Calc, Impress permette l’esportazione rapida in formato PDF del proprio lavoro, andando a creare un file possibile da riprodurre senza problemi di compatibilità e quindi nella stessa maniera su qualsiasi piattaforma, cosa molto utile nel caso in cui la macchina su cui viene realizzata la presentazione non sia la stessa utilizzata per mostrarla.
 
 
 
Una funzione molto utile, specie quando si lavora a presentazioni “voluminose” (vuoi per numero di diapositive o per tipo di contenuti) è quella di compressione della presentazione, che permette di ridurre le dimensioni del file, rendendone più semplici la gestione e l’invio tramite posta elettronica.
 
 
 
Tra gli strumenti pensati per facilitare l’esecuzione delle presentazioni, i due principali sono la presentation console ed il controllo remoto.
 
 
 
La console è una modalità di visualizzazione che viene mostrata sullo schermo del computer da cui viene controllata la presentazione e che mette a disposizione del relatore alcuni controlli come la visualizzazione della slide psuccessiva a quella attualmente mostrata, delle note associate alla diapositiva, l’orario corrente e il tempo trascorso dall’inizio della presentazione.
 
 
 
La funzionalità di controllo remoto consente di gestire la presentazione da un dispositivo mobile, come uno smartphone, collegato tramite Wi-Fi o Bluetooth al computer e che, oltre ai già citati controlli presenti nella console, comprende anche una funzione di “puntatore laser”, utilizzabile toccando con il dito lo schermo dello smartphone in corrispondenza del punto in cui si vuole far apparire il puntatore laser.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Microsoft PowerPoint =====
 
Probabilmente il software di gestione delle presentazioni multimediali più conosciuto, PowerPoint consente la creazione di sequenze di slide anche partendo da modelli predefiniti disponibili o scaricabili da Internet.
 
 
 
Tra le cose particolari particolarmente apprezzate dagli utenti e non disponibili in altre soluzioni libere, ci sono le smartart, ovvero degli oggetti proprietari grafici, facili da inserire in quanto già graficamente preimpostati e solo da personalizzare nei contenuti o nella grafica. Con le smartart è possibile disegnare diagrammi, schemi o stilizzare i contenuti testuali utilizzando forme già “pronte”. L’uso di strumenti come questo, seppure comodi e veloci, è da sconsigliare in quanto scarsamente compatibili con altri strumenti di creazione presentazioni.
 
 
 
===== Google Presentation =====
 
Come già evidenziato nel caso della videoscrittura e della gestione dei fogli di calcolo, qualora si abbia l’esigenza di creare una presentazione in modo collaborativo, lavorando in gruppo, si può ricorrere a soluzioni cloud come quella disponibile per gli utenti Gmail gratuitamente da Google Presentazioni. Le funzioni a disposizione in questo caso sono inferiori sia rispetto a LibreOffice Impress che a Microsoft Powerpoint.
 
 
 
=== Disegnare ===
 
Il disegno in “digitale” consente di spaziare in diversi ambiti: scegliendo, infatti, i software giusti, è possibile sia divertirsi a creare “disegni” colorati proprio come li intendono i bambini, che vere e proprie pubblicazioni grafiche.
 
 
 
Partendo dal contesto scolastico, laddove educazione e cultura digitale dovrebbero fondersi insieme al di là dello strumento utilizzato, è possibile usare strumenti di disegno per schematizzare argomenti al fine di facilitarne l'apprendimento. Ad esempio, attraverso l’uso di forme e frecce di collegamento, si possono rappresentare le tappe principali di un evento storico o le gesta dei personaggi che hanno attraversato un'epoca oppure, per i bambini più piccoli, comporre nuove forme e colorarle.
 
 
 
Oltre al disegno, è possibile utilizzare elementi grafici e strumenti di disegno per creare locandine, volantini o altro materiale utile a far conoscere una iniziativa organizzata  a scuola.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreOffice Draw =====
 
LibreOffice Draw, disponibile gratuitamente nella suite LibreOffice, è un software di grafica vettoriale da poter utilizzare per realizzare disegni anche di tipo professionale. L'area di lavoro si presente pulita: foglio A4 con layout verticale, strumenti di lavoro disponibili in comodi pulsanti allineati a sinistra, opzioni di formattazione o personalizzazione degli elementi accessibili a destra.
 
 
 
Numerosi gli strumenti a disposizione: dalle caselle di testo alle forme, alle immagini, possibili da personalizzare nel formato oltre che nella disposizione.
 
 
 
Consente di salvare il proprio elaborato in formato aperto standard ODF (più nello specifico, disegno .odg) o esportarlo in pdf con differenti opzioni applicabili al formato stesso: il tutto, nell'ottica di preservarne la qualità e consentire stampe in serie del documento o invii mediante la posta elettronica.
 
 
 
Da considerare la possibilità, di sfruttare modelli grafici tematici messi a disposizione dalla comunità di utilizzatori di LibreOffice, liberamente scaricabili dal sito https://extensions.libreoffice.org/templates/ e utilizzabili come spunto o integrazione.
 
 
 
Molto interessante la possibilità che offre LibreOffice Draw di modificare in modo abbastanza semplice file .pdf, come per esempio compilando moduli prestampati. 
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie (da integrare) ====
 
===== Microsoft Publisher e Visio =====
 
Nell'ambito del software proprietario, Microsoft mette a disposizione due differenti software: il primo, Publisher, noto ed in grado di gestire molteplici pubblicazioni editoriali come gli esempi descritti nel paragrafo precedente; il secondo, Visio, più mirato per la creazione di diagrammi e che, ad esempio, può essere impiegato da un amministratore di rete per ricreare graficamente, con icone, la mappa della sua infrastruttura.
 
 
 
=== Usare strumento di disegno tecnico (CAD) ===
 
 
 
Fino a qualche anno fa la progettazione assistita dal calcolatore – in inglese Computer Aided Design (CAD) – era limitata sostanzialmente all’utilizzo di programmi di disegno tecnico bidimensionale: tracciando linee, curve ed altre primitive grafiche, utilizzando gli strumenti di vincolo (parallelismo, tangenza, ortogonalità), di aggancio ai punti notevoli (estremi, punti medi, centri...), di taglio, spostamento, copiatura quotatura ed altri ancora si potevano creare piante, prospetti e sezioni in modo molto più rapido e preciso di quanto non si potesse fare a mano, sul tecnigrafo.
 
 
 
Nonostante sopravvivano tuttora esigenze di rappresentazione nelle due dimensioni, oggi la progettazione (meccanica, architettonica, industriale ecc.) è perlopiù un lavoro di modellazione solida tridimensionale: si parte generalmente da una primitiva solida (cubo, parallelepipedo, sfera, cilindro…) o più spesso da un solido ottenuto per estrusione (prisma) o per rivoluzione a partire dal disegno della sua sezione su un piano; talvolta conviene utilizzare una forma più complessa, generata mediante operazioni di ''loft'' (estrusione che unisce due o più profili diversi) o di ''sweep'' (estrusione di un profilo lungo un percorso); al solido di base si aggiungono e/o tolgono via via parti di solido, si applicano raccordi, smussi, svuotamenti, fori, lavorazioni in serie ecc. Esiste poi la possibilità di assegnare dimensioni e vincoli geometrici ad ogni parte del modello, nonché di applicare relazioni matematiche tra dimensioni, con la possibilità di modificare dinamicamente dimensioni e relazioni correggendo in tempo reale la geometria del solido.
 
 
 
La maggior parte degli strumenti per il CAD 3D include anche la possibilità di creare assiemi unendo fra loro parti diverse, utilizzando vincoli di varia natura, per avere una rappresentazione “virtuale” dell’opera finale quanto più possibile precisa e completa. Ovviamente è possibile produrre viste e sezioni 2D a partire dal modello tridimensionale, sebbene questa operazione stia di fatto perdendo gran parte della sua utilità: infatti il modello 3D può contenere in sé tutte le informazioni (geometriche, ovviamente, ma anche quelle relative ai materiali, alle eventuali lavorazioni ecc.) necessarie alla realizzazione dell’oggetto, soprattutto se prodotto utilizzando tecnologie digitali come macchine a controllo numerico o stampanti 3D; la “messa in tavola”, invece, tende necessariamente ad estrarre solo una parte di quelle informazioni.
 
 
 
Analizzando di seguito alcuni tra i principali strumenti software per la progettazione, diremo di volta in volta a quale tipologia di CAD ( 2D, 3D o entrambi) si riferiscono.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== LibreCAD =====
 
Applicazione multipiattaforma (Windows, Linux, MacOS) per il disegno 2D, distribuita con licenza libera GNU GPLv2. Semplice, leggera, completa delle funzioni di base sopra descritte e di altre ancora, usa per il salvataggio dei file il formato DXF, formato proprietario di cui però Autodesk pubblica le specifiche (essendo nato come file di interscambio). Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per uso didattico: c’è tutto quello che serve per imparare a mettere le mani nella progettazione al computer. Ovviamente, qualora non si abbia bisogno di strumenti particolarmente avanzati, LibreCAD va benissimo anche per un uso professionale generico.
 
 
 
===== Qcad =====
 
È il “padre” di LibreCAD, che da esso è derivato per diverse ragioni, non ultima la non chiara politica di distribuzione del software, con versioni non libere con licenza a pagamento con funzionalità aggiuntive rispetto alla versione distribuita con licenza libera. La parentela si vede già dalla somiglianza nell’interfaccia utente. Qcad permette, scaricando moduli aggiuntivi non liberi, di gestire anche i file nei vari formati DWG proprietari di Autodesk.
 
 
 
===== FreeCAD =====
 
Al momento probabilmente la migliore applicazione libera per la modellazione 3D parametrica. Anch’essa, come le precedenti, è disponibile per Windows, Linux e MacOS. La caratteristica più evidente è la sua struttura modulare, o per “banchi di lavoro”, che gli conferisce la possibilità di sviluppare facilmente funzionalità non ancora presenti semplicemente aggiungendo un nuovo modulo all’apposito menu a tendina, così come realizzando macro e script in python per l’aggiunta di funzionalità particolari.
 
 
 
Abbiamo l’ambiente per la modellazione di parti, quello per la progettazione architettonica, per la creazione di rendering (installando POV-Ray oppure LuxRender), per la messa in tavola, per l’analisi strutturale (installando CalculiX, software open source per il l’analisi agli elementi finiti) e tanti altri. Il formato FCStd con cui salva nativamente i file è aperto e basato su XML. Molti altri formati (Step, Iges, STL, OBJ…) sono disponibili.
 
 
 
Per sua natura di software libero è lecito attendersi nel medio futuro una sensibile maturazione del programma sia per quanto riguarda la stabilità che l’estensione delle funzionalità. Ottimo per la didattica, validissimo anche per uso occasionale generico, molto usato tra i makers per la sua facilità d’uso.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Autocad =====
 
Prodotto da Autodesk, storicamente è stato il primo programma per la progettazione (2D) disponibile per personal computer (prima di lui la progettazione si faceva su workstation dedicate), quindi anche il più longevo. Via via si è arricchito di funzioni sempre nuove e sempre più complesse, come strumenti di progettazione 3D e la possibilità di interfacciarsi con applicativi di terze parti (ad esempio per l’analisi strutturale), che lo ha reso lo standard di fatto nel suo settore fra i professionisti. Oltre alla versione per Windows esiste una versione per Mac OS. Autocad salva i file nel formato DWG, che tuttavia cambia ogni anno, ad ogni nuova versione del software, che può gestire e utilizzare le vecchie versioni dei file ma non viceversa.
 
 
 
===== Inventor =====
 
È lo strumento di Autodesk specifico per la progettazione meccanica 3D. Comprende ambienti per la modellazione di parti generiche e uno specifico per la creazione di parti in lamiera, per generare assiemi di parti, tavole bidimensionali, rendering tridimensionali ed altro ancora, nonché la disponibilità di librerie di parti standard già pronte (viti, bulloni, dadi, rondelle…).
 
 
 
Inventor funziona solo su sistemi operativi Windows, e per alcune funzionalità, come la creazione di famiglie di parti, necessita della presenza di Microsoft Excel. Per i formati (proprietari) dei file vale quanto detto per Autocad: ogni anno esce una nuova versione del software, a cui è associata una nuova versione del formato dei file non compatibile con le vecchie versioni del programma.
 
 
 
===== SolidWorks =====
 
Prodotto dalla francese Dassault Systèmes, è uno dei principali concorrenti di Inventor (o viceversa) nel campo della progettazione meccanica parametrica 3D. Intuitivo e facile da usare, anch’esso nel tempo ha sviluppato molti moduli per applicazioni specifiche, come ad esempio la progettazione di circuiti elettronici. Come Inventor è adatto per una progettazione avanzata: ad esempio è possibile definire variabili, o relazioni anche complesse tra grandezze presenti nel modello (o negli assiemi) in modo tale che la modifica di una informazione (ad esempio una dimensione) venga automaticamente aggiornata ovunque quella informazione sia presente.
 
 
 
Disponibile solo per Windows.
 
 
 
===== DraftSight =====
 
È il CAD 2D di Dassault Systèmes. La sua caratteristica principale è l’esistenza di una versione scaricabile gratuitamente (oltre alle versioni “Professional” e “Enterprise”, a pagamento e con un numero maggiore di funzionalità) che, unita alla possibilità di leggere e scrivere i file nello stesso formato DWG usato da Autocad e alla disponibilità di versioni anche per Linux e MacOS ne fanno una alternativa molto appetibile ad Autocad per chi deve avere a che fare con il suo formato di file, ma non tanto da giustificare il costo della sua licenza.
 
 
 
===== Solid Edge =====
 
Alternativa ai “mostri sacri” (SolidWorks e Inventor) proposta da Siemens PLM Software, con funzionalità più o meno equivalenti ai suoi concorrenti, ivi compresa la possibilità di acquistare separatamente moduli specifici per alcune funzioni particolari, come ad esempio la progettazione di impianti idraulici o cablaggi elettrici. Utilizza formati di file proprietari (con la possibilità, come per i suoi rivali, di importare ed esportare in una grande varietà di formati) ed è disponibile solo per sistemi Windows.
 
 
 
===== Rhinoceros =====
 
Nel panorama dei programmi per la modellazione tridimensionale, “Rhino” si distingue soprattutto per essere focalizzato sulla modellazione di superfici piuttosto che di solidi. Ogni oggetto, quindi, è definito come una serie di superfici NURBS tra loro connesse. Facile da usare, con una vasta disponibilità di plug-in che ne estendono le funzionalità (ad esempio verso il CAM, per la generazione dei percorsi utensile per realizzare gli oggetti mediante macchine a controllo numerico). È disponibile per Windows e MacOS, ma non per i sistemi Linux.
 
 
 
=== La stampa 3D dal progetto all'oggetto ===
 
L’idea di poter progettare e produrre da sé un qualsiasi oggetto non è una novità. La novità della stampa 3D sta nel fatto di poter usare strumenti digitali che “aggiungono” del materiale (processo additivo). Ma la vera rivoluzione a cui stiamo assistendo in questi anni è data dalla forte riduzione dei costi che ha reso la stampa 3D una tecnologia veramente accessibile.
 
 
 
In un passato non troppo lontano la ''prototipazione rapida'' (come si chiamava a quei tempi) era di fatto riservata alla progettazione industriale e architettonica: macchine costosissime utilizzavano tecnologie coperte da brevetto per depositare strati successivi di materiale uno sull’altro, realizzando prototipi più rapidamente di quanto non fosse possibile con le tecnologie tradizionali di lavorazione dal pieno per asportazione di materiale (tornitura e fresatura, manuali o controllate dal computer). La scadenza di alcuni di questi brevetti ha messo la tecnologia a disposizione di tutti: a partire dal progetto RepRap, che aveva in animo di creare stampanti 3D per “replicazione”, cioè utilizzando ovunque possibile parti realizzate tramite altre stampanti 3D, è nato un vero e proprio universo di macchine (in gran parte si tratta di progetti open source, utilizzabili e modificabili liberamente e gratuitamente) e, parallelamente, anche concrete opportunità di business.
 
 
 
In particolare qui ci riferiremo soprattutto alla tecnologia FDM (Modellazione a Deposizione Fusa, ''Fused Deposition Modeling''), tipica delle stampanti che depositano strati di filamento di materiale termoplastico fuso attraverso un sistema di estrusione ad ugello caldo, ma i concetti esposti si adattano in generale a qualsiasi tecnologia di produzione additiva (''additive manufacturing'').
 
 
 
Per ottenere un oggetto fisico non basta avere una stampante 3D, ma servono anche un computer e dei programmi:
 
* un’applicazione per la '''modellazione 3D''' dell’oggetto da produrre;
 
* un’applicazione ('''slicer''') che si occupi di suddividere l’oggetto in strati di spessore opportuno e, all’interno di ogni strato, di determinare i percorsi che la stampante deve seguire per depositare il materiale uno strato dopo l’altro e creare la giusta sequenza di comandi;
 
* un’applicazione ('''client''') che permetta la comunicazione tra il computer che invia i comandi e la stampante che li riceve. In realtà molte stampanti hanno la possibilità di leggere il file con le istruzioni direttamente da una scheda SD, rendendo superflua la connessione fisica della stampante a un computer e quindi non necessario l’utilizzo di un client.
 
 
 
=== Modellazione 3D ===
 
Ne abbiamo già parlato, in parte, nel capitolo sul disegno CAD: uno qualsiasi dei programmi per la progettazione CAD 3D che abbiamo citato va bene. Infatti tutti i programmi CAD 3D sono in grado di esportare il modello 3D in uno dei formati (tipicamente il formato STL) che gli slicer sono in grado di leggere. Tuttavia oltre ai programmi per la modellazione 3D parametrica esistono anche altri programmi per la modellazione tradizionale.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Blender =====
 
Multipiattaforma, nasce soprattutto per gli studi di animazione. L’enorme mole di strumenti a disposizione in programmi di questo tipo li rende poco intuitivi per un utilizzo di base (ma molto funzionali una volta acquisita la giusta padronanza); con un po’ di pratica si può usare con soddisfazione per modellare oggetti da stampare.
 
 
 
===== OpenSCAD =====
 
Si tratta di uno strumento un po’ particolare: decisamente più vicino alla modellazione parametrica, è in realtà un ambiente non interattivo in cui la modellazione avviene utilizzando un vero e proprio linguaggio di programmazione. L’esecuzione dello script genera nella finestra di visualizzazione il solido finale, che può essere esportato in diversi formati. La sua natura che fonde modellazione tridimensionale e ''coding'' lo rende uno strumento molto interessante nella didattica oltre che in ambito tecnico-scientifico. È un programma multipiattaforma.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Maya =====
 
Prodotto da Autodesk, è uno dei principali concorrenti di Blender, a cui assomiglia molto per caratteristiche, interfaccia utente, flusso di lavoro e prestazioni. Esistono versioni di Maya per sistemi Windows, Mac OS e Linux.
 
===== Cinema 4D (C4D) =====
 
Nato negli anni ‘90 per i computer Amiga e disponibile oggi per Windows e Mac OS, C4D è prodotto dalla tedesca Maxon ed è anch’esso, come Maya e Blender, orientato soprattutto alla realizzazione di animazioni tridimensionali. È dotato di strumenti di modellazione poligonale, parametrica e sculturata molto potenti.
 
===== Sketchup =====
 
Acquisito da Google con l’idea di farne un semplice strumento con il quale l’utente potesse creare contenuti tridimensionali da aggiungere a Google Earth, oggi è uno strumento abbastanza evoluto e completo per realizzare oggetti tridimensionali. Esiste in una versione “Pro” a pagamento e una versione gratuita per uso personale e didattico, a cui sono stati disattivati alcuni strumenti (ad esempio quelli per convertire i modelli 3D in vari formati di file).
 
===== Tinkercad =====
 
Si tratta di uno strumento di modellazione basato su browser, oggi di proprietà di Autodesk. Dopo essersi registrati sul sito, si accede con le proprie credenziali in un ambiente molto semplice e intuitivo nel quale si possono creare e modificare forme geometriche solide da combinare in vario modo per ottenere il modello desiderato, che si può salvare sul proprio spazio cloud, pubblicare o scaricare nel formato STL per poter essere stampato.
 
 
 
=== Slicer ===
 
Come tutte le macchine a controllo numerico (CNC), le stampanti 3D utilizzano il G-Code, che è uno standard ISO, come linguaggio di comunicazione. Compito dello slicer (che significa “affettatrice”) è dunque quello di generare la sequenza di comandi G-Code (salvati in file con estensione .gcode) che permetta di costruire il solido tridimensionale. La stampa 3D è un processo in cui entra in gioco un gran numero di parametri: lo spessore degli strati, la velocità di spostamento della testina di stampa, la portata di materiale da depositare, la temperatura di fusione, l’attivazione e la regolazione di sistemi di raffreddamento del materiale depositato e/o di riscaldamento del piano di stampa e molti altri ancora. Tutti gli slicer si occupano di gestire tutte queste grandezze in maniera più o meno automatica. La maggior parte di essi, infatti, permettono di impostare una modalità “semplificata”, dove all’utente vengono mostrati solo pochi parametri e il software si occupa di ottimizzare tutti gli altri, oppure una modalità “esperto” in cui all’utente viene dato un maggior controllo sul processo.
 
 
 
È impossibile qui anche solo citare il gran numero di programmi, liberi o proprietari, che rientrano in questa categoria. Ci limiteremo quindi ad accennare alle principali caratteristiche di qualcuno di essi.
 
 
 
==== Soluzioni Libere ====
 
===== Skeinforge =====
 
Storicamente tra i primi ad apparire sulla scena della stampa 3D open source, è costituito da una serie di script in Python che permettono di agire su praticamente tutti i parametri di stampa (e non solo, essendo possibile utilizzarlo anche per altri tipi di macchine CNC). Non facile da usare (anche se spesso era integrato all’interno dei client, che si occupavano di richiamarne i comandi), recentemente ha lasciato il passo ad applicazioni più ''user-friendly'' e più performanti.
 
 
 
===== Slic3r =====
 
Nato grazie al lavoro dell’italiano Alessandro Ranellucci proprio come alternativa più semplice ed efficiente a Skeinforge, si è imposto ben presto come software di riferimento della sua categoria, soprattutto per la velocità di generazione del codice e per la qualità delle stampe che era in grado di produrre. Multipiattaforma per Windows, Linux  e Mac OS, oggi si trova anche integrato come motore di slicing (proprio al posto o come alternativa di Skeinforge) in alcuni client, i quali permettono all’utente di mandare in stampa direttamente il modello 3D. Grazie alla sua licenza libera sono nate anche versioni che implementano funzioni particolari, o miglioramenti di funzioni esistenti, o ancora ottimizzazioni per alcuni modelli di stampante, come avviene ad esempio per la versione “Prusa Edition” di Slic3r.
 
 
 
===== Cura =====
 
Nato anch’esso come alternativa libera e multipiattaforma a Skeinforge, oggi è mantenuto da Ultimaker, azienda leader nella produzione di stampanti 3D. Interessante la funzione di slicing in tempo reale, che permette la visualizzazione quasi istantanea degli strati e dei percorsi generati, per verificare direttamente l’effetto dei cambiamenti dei parametri di stampa (funzione implementata da qualche tempo anche in Slic3r); viene mostrata anche una stima della durata e del costo della stampa. Altrettanto interessante è la possibilità di eseguire plug-in scritti in Python (da scrivere in proprio, o da scaricare dall’apposito archivio) che permettono di aggiungere funzionalità non presenti nell’applicazione.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== CraftWare =====
 
Fornito dalla ungherese Craft Unique insieme alle sue stampanti CraftBot, pur non essendo software libero è scaricabile gratuitamente dal sito dell’azienda ed è utilizzabile con la maggior parte delle stampanti in commercio. Vanta un eccellente motore di slicing ed è molto apprezzato per la qualità dell’interfaccia utente e per l’originale modalità di gestione del supporto (porzione di materiale generato appositamente per sostenere parti del modello che risultano a sbalzo, che verrebbero altrimenti stampate nel “vuoto”): è infatti possibile cliccare nei punti del modello dove si desidera avere una colonna di supporto, laddove la maggior parte degli slicer generano invece il supporto in modo sostanzialmente automatico.
 
 
 
===== Simplify3D =====
 
Distribuito con licenza commerciale a pagamento, è anch’esso apprezzato – al pari di CraftWare, la cui licenza d’uso è però gratuita – per la possibilità di aggiungere manualmente parti di supporto, oltre che per la qualità generale del software. Anch’esso multipiattaforma, supporta un gran numero di stampanti.
 
 
 
=== Client ===
 
In principio le stampanti 3D comunicavano unicamente mediante la connessione a un PC tramite porta USB. Quindi era necessario avere un programma – un client, appunto – che permettesse all’utente sia di inviare alla stampante semplici comandi, ad esempio di spostamento per la calibrazione del piano di stampa e dell’estrusore, o di estrusione forzata di materiale per la pulizia dell’ugello caldo, o di impostazione dei parametri per il pre-riscaldamento, e sia di inviare alla stampante i file .gcode con tutte le istruzioni necessarie a produrre un oggetto.
 
 
 
Oggi praticamente tutte le stampanti sono dotate di un lettore di schede SD dal quale leggere i file .gcode ma anche di un’interfaccia di gestione più o meno semplice: da una manopola con selettore di comandi e un semplice display nei casi più semplici, fino a un touch-screen con interfaccia grafica nelle stampanti più evolute. In questo modo è possibile stampare senza avere un computer costantemente collegato alla stampante, e quindi rendere facoltativo l’uso di un client, con il quale risulta comunque generalmente più agevole interagire con la stampante.
 
 
 
La funzione di client è fornita anche da molti degli slicer visti in precedenza e da altri ancora; viceversa molti client integrano la possibilità di avviare uno slicer e generare quindi il codice direttamente aprendo un modello 3D. È possibile quindi avere di fatto una sola applicazione che svolga tutto il processo di stampa.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Printrun =====
 
Nato più o meno insieme allo slicer Skeinforge, di cui costituiva quindi il naturale completamento, è in realtà una suite multipiattaforma di applicazioni, tra cui Pronterface, il client “classico”, con la sua interfaccia grafica, e Pronsole, un client a riga di comando, che permette di gestire una stampante da una console testuale (rendendo possibile anche l’utilizzo da un computer remoto collegato in rete tramite protocolli di comunicazione come ssh). Oggi è possibile utilizzare Slic3r direttamente dentro Printrun, per cui si può lanciare una stampa semplicemente caricando il modello 3D in formato STL.
 
 
 
===== Cura =====
 
Mentre Printrun è un client con la possibilità fare ''slicing'', Cura è uno slicer con la possibilità di inviare direttamente il file .gcode a una stampante collegata via USB, come un qualsiasi client. Comodo.
 
 
 
===== Repetier-Host =====
 
Nato più o meno contemporaneamente a Printrun, a lungo ha condiviso con esso la scena soprattutto delle stampanti del progetto RepRap. Della famiglia Repetier fanno parte anche un firmware (il software che gira all’interno della stampante e ne gestisce le funzioni), adattabile a tutte le stampanti basate su piattaforma Arduino (che sono la stragrande maggioranza) e un server basato su browser, che permette di gestire una stampante attraverso un’interfaccia web, e quindi anche da remoto, con la possibilità di collegare una webcam per controllare a distanza anche visivamente il lavoro di stampa.
 
 
 
===== OctoPrint =====
 
Come Repetier-Server, OctoPrint si presenta come la soluzione ideale per gestire una stampante attaverso la rete. Basta installare e configurare il pacchetto di applicazioni su un computer (collegato alla stampante tramite porta USB e alla rete tramite porta ethernet o wifi), che può essere una macchina di prestazioni anche modeste, come un minuscolo ed economico Raspberry Pi (per il quale OctoPrint esiste come immagine preconfigurata da scaricare e copiare sulla sua scheda SD), per avere la possibilità controllare la stampante aprendo una pagina web teoricamente da qualsiasi parte del mondo. Anche OctoPrint, come Repetier-Server, fornisce la possibilità di collegare una webcam con cui osservare la stampante e anche registrare il filmato dell’operazione di stampa. Interessante, installando anche CuraEngine (il motore di slicing di Cura) la possibilità di generare file .gcode da remoto sul computer su cui è installato il client.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== CraftWare =====
 
Come Cura, anche CraftWare permette di inviare file .gcode direttamente alla stampante via USB.
 
 
 
===== Simplify3D =====
 
Il software integra un’interfaccia di gestione molto completa ed intuitiva che permette il controllo completo della stampante 3D, rendendolo un client di qualità. Come detto in precedenza, Simplify3D è software proprietario e la licenza d’uso è a pagamento (circa $ 150 nel momento in cui scriviamo).
 
 
 
=== Fare foto-ritocco ===
 
Modificare o ritoccare una immagine scattata in digitale è indubbiamente una cosa che richiede competenze specifiche ma che, attraverso i software adatti, può diventare possibile anche per “ritoccare” piccoli difetti o fare fotocomposizioni utili a pubblicazioni digitali o stampate.
 
 
 
I programmi di fotoritocco sono solitamente dotati di una vasta serie di strumenti che permettono di rielaborare immagini di tipo raster, come ad esempio le fotografie delle macchine digitali. Consentono la modifica dei colori, della definizione, della grandezza dell’immagine o l’applicazione di effetti grafici particolari.
 
 
 
==== Gimp ====
 
Il programma, che ha da poco spento le sue venti candeline, nasce all’interno dell’università di Berkeley e nel 1997 entra a far parte ufficialmente del progetto GNU tanto che il nome è un acronimo di GNU Image Manipulation Program. Nato quindi come progetto universitario, si è poi diffuso come alternativa libera alla manipolazione delle immagini.
 
 
 
GIMP, disponibile per Windows, Mac e Linux, si presenta in maniera predefinita con una interfaccia grafica composta da tre finestre separate: quella dove viene caricata l’immagine da elaborare, il pannello strumenti e una suddivisa a schede dove si può accedere ad esempio ai livelli. Vi è comunque la possibilità di abilitare la classica visualizzazione a finestra unica.
 
 
 
Tutti gli strumenti di manipolazione di GIMP possono essere raggiunti sia con il pannello degli strumenti sia tramite menu. Qui possiamo trovare filtri, pennelli, trasformazioni, selezione, livelli di immagine e strumenti per creare maschere.
 
 
 
A partire dalla versione 2.4, gli sviluppatori hanno iniziato a ripensare completamente l’interfaccia grafica, dando vita ad un gruppo di lavoro focalizzato esclusivamente su questo aspetto.
 
 
 
I volontari del progetto stanno anche lavorando al superamento di alcune limitazioni sulla profondità del colore e introducendo una nuova libreria grafica, già presente in parte nell’attuale versione 2.8, ma che dovrebbe essere supportata pienamente nella versione 3.0.
 
 
 
Sotto il punto di vista dell’importazione ed esportazione nei diversi formati, GIMP non è secondo a nessuno:
 
* dispone di supporto per importare ed esportare formati d’immagine come BMP, JPEG, PNG, GIF e TIFF, oltre ai formati di file di svariate altre applicazioni, come appunto Photoshop
 
* è dotato di supporto per documenti PostScript
 
* può elaborare i dati da file SVG e i file ICO, le immagini per le icone di Windows
 
* può importare documenti PDF, permettendo di lavorare su singole pagine
 
* è in grado di lavorare con il formato Raw, impiegato da molte fotocamere digitali.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Photoshop =====
 
Il software, sviluppato e distribuito da Adobe, è nato nel 1990 per semplificare e agevolare i fotografi nel loro lavoro. Fin da subito la vocazione di questo programma era ed è di tipo professionale. Disponibile per sistemi Mac e Windows, è in grado di elaborare delle immagini scomponendole in livelli e permettendo di applicare dei filtri di elaborazione. Si può tranquillamente dire che questo software è utilizzato in tutti gli ambienti professionali dove è richiesto sviluppo di contenuti grafici.
 
 
 
==== Differenze? ====
 
A livello tecnico entrambi i software lavorano con i livelli, con strumenti di taglio e manipolazione, con la regolazione dei colori, con filtri e pennelli digitali, con maschere di livello e possibilità di installare estensioni per aggiungere nuove funzionalità. Quindi come strumenti operativi i due programmi offrono le stesse potenzialità.
 
 
 
Vi sono comunque alcune differenze da sottolineare che possono far pendere per uno o l’altro software:
 
* Photoshop non è compatibile con i plugin e script per GIMP, viceversa sì anche se con una limitata compatibilità.
 
* Photoshop non supporta il formato nativo di GIMP (XCF), mentre GIMP può leggere e scrivere il formato (PSD) nativo di Photoshop, sempre con alcune limitazioni.
 
* GIMP e Photoshop hanno differenti caratteristiche nelle gestione dei colori. Photoshop supporta immagini a 16 bit, 32 bit e a virgola mobile, gli spazi colori Pantone, CMYK e CIE XYZ. GIMP, invece, supporta solo CMYK con un plugin aggiuntivo. GIMP non può supportare, per motivi legali, colore Pantone.
 
* GIMP mette a disposizione gli script Python-Fu o Script-Fu, strumenti di programmazione molto flessibili, che tuttavia necessitano di una minima conoscenza di programmazione. Per contro Photoshop ha la possibilità di programmare macro e ripeterle semplicemente con un tasto play (a scapito della flessibilità e di un maggior controllo dell’azione).
 
 
 
=== Comporre musica ===
 
I software di notazione musicale sono degli applicativi che permettono agli utenti non solo di scrivere spartiti ma anche di eseguirli, seppure in modo meccanico cioè privo di interpretazione. Essi sono di fondamentale importanza in differenti ambiti di utilizzo:
 
* nello studio della musica, in quanto possono fungere da 'tutor virtuale' e permettere all'allievo di avere un riscontro visivo e acustico di una determinata struttura musicale;
 
* nella realizzazione di un prodotto tipografico ovvero nella creazione di uno spartito, a partire dai più semplici per strumento solo fino a organici complessi come quelli orchestrali;
 
* nella composizione/arrangiamento di brani musicali.
 
 
 
In passato il compositore per eccellenza era un pianista: il pianoforte era lo strumento ideale per simulare quello che poi si sarebbe verificato con l'orchestra, grazie all'ampio registro che può coprire la tastiera.
 
 
 
I software notazionali in questo senso sono diventati un nuovo ausilio che rende ancora più verosimigliante l'anteprima del brano, poiché oltre a dare la possibilità di ascoltare incastri armonici e ritmici, permettono all'ascoltatore di avere un'anteprima anche delle combinazioni timbriche.
 
 
 
In generale, una possibile limitazione dei software di notazione musicale è relativa alle partiture di musica contemporanea; limite non tanto dato dagli applicativi quanto dall'impossibilità di disporre di una sintassi omogenea come invece avviene nella musica classica. Questo perché solitamente ogni compositore contemporaneo adotta linguaggi, rappresentazioni e tecniche di esecuzione ad hoc.
 
 
 
==== MuseScore ====
 
[https://musescore.org/ MuseScore] è software libero per la creazione e l'esecuzione di partiture musicali. Gira su GNU/Linux, Mac OS e Windows ed è stato tradotto in più di 50 lingue.
 
 
 
La prima versione del software è stata resa disponibile a inizio 2011 e si è evoluta con l'aiuto della comunità di utenti che hanno contribuito con suggerimenti e segnalazioni di bachi. Quattro anni di ulteriore sviluppo sono culminati nel rilascio della versione 2.0 a inizio 2015, versione che ha segnato un considerevole miglioramento in termini di miglioramento dell'usabilità, della funzionalità e stabilità del software.
 
 
 
Attualmente prosegue il lavoro di consolidamento della versione 2 mentre in parallelo si sta già lavorando alla preparazione del nuovo passaggio evolutivo che avverrà quando nei prossimi anni verrà rilasciata la versione 3.0. [https://musescore.org/en/user/101731/blog/2016/05/01/musescore-3.0-under-development-musescore-gets-smart Questa versione] sarà focalizzata su una facilità d'uso ulteriormente migliorata, una maggiore velocità nella gestione di partiture complesse e un meccanismo di rappresentazione della partitura più intelligente. Anche in questi casi sarà fondamentale il contributo della comunità non solo degli sviluppatori ma anche degli utenti che possono contribuire provando i nightly build ovvero le versioni (instabili) in fase di sviluppo. Alcune delle caratteristiche della versione 3, quali ad esempio il supporto per gli strumenti virtuali (attraverso l'impiego di librerie SFZ), sono già disponibili a partire dalla versione 2.1 rilasciata nel maggio 2017.
 
 
 
Pur consentendo di creare partiture anche complesse, il software si caratterizza per un'interfaccia utente semplice e chiara che riprende molti concetti familiari a chi conosce programmi di word processing o di grafica. Le note possono essere inserite attraverso il mouse, la tastiera del computer, una tastiera di pianoforte on-screen o una tastiera MIDI separata. L'esecuzione può avvenire usando il sintetizzatore built-in oppure integrandosi con altri programmi del computer.
 
 
 
MuseScore ha un'ampia comunità di utenti e sul sito di supporto [http://www.musescore.org musescore.org] si trovano forum di discussione, un manuale e altra documentazione on-line, tutorial video. Il sito può anche essere utilizzato per segnalare problemi nel software e richiedere l'implementazione di nuove funzionalità.
 
 
 
Il sito [http://www.musescore.com musescore.com] permette agli utenti di condividere le partiture e ricercare in questa banca dati, per titolo oppure per organico strumentale. Inoltre le partiture condivise sul sito possono essere ricercate e visualizzate dalle applicazioni disponibili per i dispositivi mobili della famiglia Android o iOS.
 
 
 
MuseScore è stato scaricato milioni di volte e viene oggi utilizzato da musicisti, compositori, scuole e università in tutto il mondo.
 
 
 
==== Software proprietario ====
 
===== Finale =====
 
La prima versione risale al 1988 e per questo è stato per molti anni il software di riferimento in ambito di notazione musicale, adottato oltre che da musicisti e insegnanti dalle più importanti case editrici di spartiti musicali.
 
 
 
Disponibile in 8 lingue, funziona solo sulle piattaforme Mac e Windows.
 
 
 
E' un software molto potente e versatile che richiede però da parte dell'utente un grosso impegno nello studio delle funzionalità al fine di poterlo padroneggiare al meglio: ha quindi una curva di apprendimento molto ripida.
 
 
 
Nelle ultime versioni, al fine di ridurre la poca verosimiglianza timbrica dei sintetizzatori interni alle schede audio in fase di anteprima, Finale supporta l'utilizzo di librerie di strumenti virtuali (VSTi) che risultano all'orecchio con una qualità migliore poiché sono il risultato di un campionamento di strumenti reali.
 
 
 
Finale è disponibile anche in una versione freeware chiamata Finale NotePad che richiede l'iscrizione gratuita al sito (utilizzata per l'invio di materiale pubblicitario). Si tratta di un'edizione da un lato limitata dal punto di vista delle funzionalità (ad esempio non si possono creare organici superiori agli otto strumenti) e dall'altro con limitate richieste hardware, probabilmente resa disponibile anche per contrastare la rapida ascesa dell'alternativa Open Source.
 
 
 
===== Sibelius =====
 
Sibelius è un software notazionale scritto in C++ e sviluppato a partire dal 1986 dai gemelli Jonathan e Ben Finn. Il suo nome deriva dal violinista e compositore finlandese Jean Sibelius.
 
 
 
Il programma, denominato inizialmente Sibelius 7, è stato successivamente distribuito per la prima volta nel 1993 per i computer Acorn Archimedes con sistema operativo RISC OS. Il programma ebbe subito molto successo in Inghilterra, soprattutto in ambito didattico, grazie anche alla elevata diffusione dei sistemi Acorn. Successivamente sono state distribuite le prime versioni per Windows (settembre 1998) e per Mac OS (marzo 1999); il software fu però denominato semplicemente Sibelius per dare poi la possibilità di numerare le versioni successive.
 
 
 
Il progetto ha avuto subito molto successo nell'ambiente musicale anche perché, rispetto al diretto concorrente Finale, è riuscito a coniugare una maggiore semplicità di utilizzo con la potenza del programma. Finale è altrettanto potente ma rispetto a Sibelius richiedeva un maggiore studio per apprendere il suo funzionamento.
 
 
 
Ogni due anni circa Sibelius ha rilasciato una nuova versione del suo programma, aggiungendo di volta in volta funzionalità anche innovative e che spesso sono state poi implementate dai suoi concorrenti. Attualmente è giunto alla versione 8 ed è disponibile anche in versione studenti (con meno funzioni e meno cara) denominata Sibelius First.
 
 
 
Sibelius è disponibile nelle seguenti lingue: inglese, francese, italiano, portoghese, spagnolo, chinese, giapponese e russo. Versioni precedenti all'attuale avevano anche il manuale (cartaceo e digitale) in lingua olandese.
 
 
 
Secondo quanto dichiarato dalla Sibelius Software, dal 2000 il suo applicativo di notazione risulta il più venduto rispetto al suo diretto e storico concorrente Finale di Coda.
 
 
 
==== Comparazione e costo ====
 
I programmi commerciali Finale e Sibelius sono tendenzialmente uguali a livello di funzionalità (Sibelius risulta sicuramente di più immediato utilizzo (grazie anche ad una GUI più user friendly). MuseScore patisce sicuramente la sua giovinezza rispetto alla controparte commerciale, ma principalmente per la creazione di spartiti particolarmente complessi (gap che gli sviluppatori stanno gradualmente riducendo nelle nuove versioni). Per quanto concerne invece l'ambito didattico MuseScore ha sicuramente una marcia in più rispetto ai prodotti commerciali. Questi i principali motivi:
 
# è disponibile gratuitamente sia per Windows, Mac OSx e Linux
 
# essendo Open Source è scaricabile legalmente sia dagli alunni sia dalle scuole (i software notazionali interfacciati su una LIM sono molto indicati per svolgere lezioni di teoria musicale e strumentale)
 
# il programma è disponibile in 48 lingue, quindi utilizzabile in tutto il mondo
 
# il programma risulta molto leggero quindi utilizzabile anche su computer obsoleti.
 
 
 
Finale e poi Sibelius sono gli applicativi commerciali di notazione musicale assistita con più storia e più utilizzati in ambito professionale. Questi due software dettano sicuramente le linee guida per tutti gli altri progetti simili e sono un riferimento per gli utenti finali. Per contro, rispetto ad esempio a MuseScore, hanno un prezzo di vendita abbastanza elevato. Sibelius viene venduto a circa 600€ nella versione professionale e a circa 300€ nella versione professionale ma con licenza educational. Finale viene venduto a circa 500€ nella versione professionale e a circa 350€ nella versione professionale con licenza educational. MuseScore, disponibile in una sola versione è invece scaricabile ed utilizzabile sia professionalmente sia in ambito scolastico gratuitamente.
 
 
 
=== Fare audio editing, registrazioni, missaggi ===
 
Quando si parla di audio editing si fa riferimento a un software che permette operazioni semplici per la modifica di file audio, quali l'applicazione di transizioni (fade in e fade out), tagli, applicazione di effetti come riverbero, ritardo e filtri come l'equalizzazione.
 
 
 
La versione più articolata di un software di audio editing è invece denominata sequencer audio. Questo tipo di applicativi gestisce tipicamente un numero elevato di tracce sia audio sia MIDI (e si parla infatti di software multi-traccia) - mentre i primi possono lavorare solo su forme d'onda.
 
 
 
A differenza di quanto avveniva in ambito analogico con i nastri, tutte le operazioni sono non distruttive, ciò significa che ogni volta che si applica una modifica la qualità del file originale non è in alcun modo compromessa.
 
 
 
In ambito Open Source esistono ottimi software che permettono di effettuare sia la semplice modifica di file audio, vedi [http://www.audacityteam.org/ Audacity], sia svolgere la funzione di sequencer audio, vedi [https://ardour.org/ Ardour]. In questo ambito il limite è dato dalla disponibilità di strumenti virtuali ovvero file audio di strumenti reali campionati e dunque aventi un'elevata verosimiglianza sonora. Queste librerie di suoni per essere create necessitano di una registrazione da strumenti reali e delle singole articolazioni o possibilità strumentali effettuata in un contesto professionale (studio di registrazione audio); tali registrazioni devono poi essere catalogate in librerie di suoni secondo diversi parametri: intonazione, dinamica, articolazione, modalità di posizionamento dei microfoni e ambiente sonoro.
 
 
 
Una possibilità più recente che probabilmente potrà essere adottata più facilmente in ambito Open Source è la realizzazione di librerie di suoni a partire da modelli fisico-matematici degli strumenti.
 
 
 
In ambito proprietario alcuni prodotti di riferimento sono: Reaper, Steinberg Cubase, Apple Logic, Avid Pro Tools.
 
 
 
==== Audacity ====
 
 
 
Audacity è un applicativo gratuito e open source di audio editing. È scritto in C++ ed è disponibile per i sistemi operativi Windows (la versione 2.1.3 è l'ultima ufficialmente supportata per il sistema operativo Windows XP), Mac OSx e Linux. È uno tra gli applicativi maggiormente scaricati dal popolare sito SourceForce con diversi milioni di download.
 
 
 
Audacity può registrare da diverse sorgenti audio e può processare tutti i tipi di file audio. Rispetto ai più blasonati programmi commerciali le caratteristiche di Audacity sono comunque adatte ad un uso domestico o tipico delle pre produzioni o per la registrazione delle prove di un gruppo musicale. Nonostante non venga utilizzato in studi di registrazioni professionali (che prediligono gli applicativi proprietari), con Audacity sono stati registrati e mixati interi album (una fra tutti la cantautrice statunitense Merrill Garbus conosciuta con lo pseudonimo "Tune-Yards").
 
 
 
L'applicativo è spesso utilizzato, vista la sua gratuità, in ambito didattico, al fine di illustrare praticamente alcune funzionalità dei programmi audio editing (ad esempio per gestire: l'equalizzazione, le tracce mono e stereo, l'eliminazione dei rumori di fondo, il fade-in ed il fade-out, la compressione, l'amplificazione, la normalizzazione, la conversione in formato MP3, etc.)
 
 
 
==== Ardour ====
 
È un software di registrazione audio professionale e disponibile per le piattaforme Microsoft Windows, Mac OSx, Linux, e FreeBSD. Lo sviluppatore del programma è Paul Davis autore anche dell'indispensabilie software JACK Audio Connection Kit che permette ad Ardour (ma non solo a lui) di funzionare.
 
Distribuito sotto GNU General Public License, Ardour è software libero che utilizza la distribuzione delle versioni eseguibili per finanziare il progetto. Per poterlo utilizzare sono infatti disponibili diverse modalità:
 
# con un piano di sottoscrizione mensile in cui l'utente paga a sua scelta: 1$, 4$, 10$ o 50$ al mese e ha diritto a scaricare l'ultima versione del programma e tutti gli aggiornamenti finché il suo abbonamento continua ad essere attivo;
 
# con un pagamento unico di 45$ si potrà scaricare la versione corrente (attualmente la 5) e gli aggiornamenti minori (ad esempio la 5.1, la 5.2 etc.) ma non la versione maggiore successiva (ovvero la 6.0). Pagando poi più di 45$ (l'importo del pagamento lo decide l'utente) si ha poi diritto a scaricare anche la versione successiva maggiore (ovvero la 6.0 se si è scaricata la 5.0);
 
# gratuitamente nella versione Free/Demo, che però dopo 10 minuti disabilita l'audio in automatico.
 
 
 
Si noti comunque che molte distribuzioni di GNU/Linux rendono disponibile Ardour nei loro repository.
 
 
 
Sicuramente più potente e versatile di Audacity, Ardour permette ai suoi utenti di registrare, editare, mixare e masterizzare tracce audio. Il programma può essere poi controllato tramite superfici di controllo esterne grazie alla compatibilità con il protocollo MIDI.
 
 
 
==== Software proprietario ====
 
===== CUBASE =====
 
Nato nel 1989 dalla software house tedesca Steniberg, Cubase è stato inizialmente sviluppato per computer Atari e solo successivamente per sistemi operativi Windows e Mac OS.
 
 
 
Cubase è un applicativo multitraccia di tipo sequencer audio-midi. Permette di registrare, editare, arrangiare tracce audio e di creare e modificare tracce MIDI e al suo interno ha anche una sezione dedicata alla notazione musicale. Nato inizialmente per gestire solo eventi MIDI, la gestione dell'audio è stata implementata solo successivamente.
 
Attualmente, giunto alla versione 9 (dicembre 2016), è uno degli applicativi audio più utilizzati su piattaforma Windows per quanto riguarda l'audio editing.
 
 
 
L'applicativo ha svariate funzionalità tra cui:
 
* l'editing avanzato dell'audio;
 
* l'esportazione e l'importazione di diversi formati audio;
 
* la possibilità di sincronizzarsi con il video;
 
* la compatibilità con il protocollo ReWire;
 
* la gestione degli effetti (in formato VST);
 
* la gestione degli strumenti virtuali (in formato VSTi);
 
* il raggruppamento delle tracce (in gruppi, sottogruppi e cartelle);
 
* il missaggio e l'automazione delle tracce.
 
 
 
==== Comparazione e costi ====
 
I tre applicativi sono difficilmente paragonabili insieme: Audacity è sicuramente un software ideale per la didattica di livello base. Ha infatti funzionalità ridotte rispetto a Cubase e Ardour (di fatto è un audio editor e non un sequencer), ma è comunque adatto a chi inizia ad approcciarsi all'audio digitale.
 
 
 
Per quanto riguarda Cubase e Ardour è possibile invece un paragone, soprattuto a livello economico. Cubase è disponibile in diverse versioni (anche semplificate e vendute a minor prezzo), ma la sua versione di punta, ovvero Cubase Pro 9, viene venduta a circa 580€ nella versione professionale e a circa 350€ nella stessa versione ma con licenza educational. Cubase inoltre è disponibile solo per Windows e Mac OSx.
 
Ardour, disponibile per Windows, Mac OSx e Linux, viene invece venduto a diversi prezzi a seconda della scelta dell'utente. Come costo minimo è possibile averlo a 45$, quindi ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto a Cubase.
 
 
 
In ambito didattico è forse consigliabile l'adozione di Ardour visto il prezzo ridotto e poiché le sue funzionalità sono molto simili a quelle di Cubase.
 
 
 
=== Leggere e gestire libri digitali ===
 
 
Negli ultimi anni si vanno sempre più diffondendo gli e-book ovvero libri in formato digitale. Utilizzare libri in formato digitale permette da un lato di avere un impatto ecologico più leggero e dall’altra offre possibilità maggiori di ricercare, trasportare, tradurre e condividere i testi. Via via che i libri in formato digitale a nostra disposizione aumentano, sorge naturale l’esigenza di organizzarli, analogamente a quanto si farebbe con una biblioteca tradizionale.  
 
Negli ultimi anni si vanno sempre più diffondendo gli e-book ovvero libri in formato digitale. Utilizzare libri in formato digitale permette da un lato di avere un impatto ecologico più leggero e dall’altra offre possibilità maggiori di ricercare, trasportare, tradurre e condividere i testi. Via via che i libri in formato digitale a nostra disposizione aumentano, sorge naturale l’esigenza di organizzarli, analogamente a quanto si farebbe con una biblioteca tradizionale.  
  
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'''Calibre''', come abbiamo già spiegato, è una soluzione aperta che permette di gestire i propri libri digitali evitando anche che le nostre preferenze vengano tracciate dalle aziende con l'obiettivo di indurci ad ulteriori acquisti. Calibre permette di gestire agevolmente anche biblioteche molto grandi grazie al ricco insieme di filtri e strumenti di selezione basati sui metadati. Dispone di funzionalità di ricerca di metadati e contenuti in rete, sofisticate funzionalità di editing e ottimi filtri per la conversione degli e-book tra differenti formati. Tuttavia, per la sua natura, Calibre può elaborare soltanto libri che non siano protetti da DRM. L’accessibilità della biblioteca via rete, caratteristica delle tre soluzioni proprietarie esaminate, può, per altro, essere facilmente realizzata spostando la libreria virtuale su una cartella gestita da sistemi quali Dropbox, Google drive, Box, One drive e simili. Attraverso tali servizi la biblioteca potrà essere anche condivisa con altri utenti.
 
'''Calibre''', come abbiamo già spiegato, è una soluzione aperta che permette di gestire i propri libri digitali evitando anche che le nostre preferenze vengano tracciate dalle aziende con l'obiettivo di indurci ad ulteriori acquisti. Calibre permette di gestire agevolmente anche biblioteche molto grandi grazie al ricco insieme di filtri e strumenti di selezione basati sui metadati. Dispone di funzionalità di ricerca di metadati e contenuti in rete, sofisticate funzionalità di editing e ottimi filtri per la conversione degli e-book tra differenti formati. Tuttavia, per la sua natura, Calibre può elaborare soltanto libri che non siano protetti da DRM. L’accessibilità della biblioteca via rete, caratteristica delle tre soluzioni proprietarie esaminate, può, per altro, essere facilmente realizzata spostando la libreria virtuale su una cartella gestita da sistemi quali Dropbox, Google drive, Box, One drive e simili. Attraverso tali servizi la biblioteca potrà essere anche condivisa con altri utenti.
  
=== Montare un video ===
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=== Esigenza: comporre musica ===
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I software di notazione musicale sono degli applicativi che permettono agli utenti non solo di scrivere spartiti ma anche di eseguirli, seppure in modo meccanico cioè privo di interpretazione. Essi sono di fondamentale importanza in differenti ambiti di utilizzo:
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* nello studio della musica, in quanto possono fungere da 'tutor virtuale' e permettere all'allievo di avere un riscontro visivo e acustico di una determinata struttura musicale;
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* nella realizzazione di un prodotto tipografico ovvero nella creazione di uno spartito, a partire dai più semplici per strumento solo fino a organici complessi come quelli orchestrali;
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* nella composizione/arrangiamento di brani musicali.
  
I programmi per fare editing video non mancano: basta un motore di ricerca per trovare diversi strumenti gratuiti e a pagamento che permettono di fare montaggio, comprese diverse app tramite le quali velocizzare l’operazione da smartphone.  
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In passato il compositore per eccellenza era un pianista: il pianoforte era lo strumento ideale per simulare quello che poi si sarebbe verificato con l'orchestra, grazie all'ampio registro che può coprire la tastiera.
  
Ovviamente la creazione di video è operazione che richiede competenze professionali specifiche, ma si possono raggiungere discreti risultati anche mettendo insieme una discreta competenza di base (non solo riferibile a come si realizza un video ma anche a come si fa comunicazione) con un buono strumento di editing.
+
I software notazionali in questo senso sono diventati un nuovo ausilio che rende ancora più verosimigliante l'anteprima del brano, poiché oltre a dare la possibilità di ascoltare incastri armonici e ritmici, permettono all'ascoltatore di avere un'anteprima anche delle combinazioni timbriche.
==== Soluzioni libere ====
 
===== Openshot =====
 
OpenShot è un software libero e gratuito, disponibile per Windows, Mac e Linux, in grado di editare, mixare e arrangiare le clip video senza che  i video originali vengano modificati. Si può utilizzare per creare gallerie di foto, modificare video amatoriali, creare filmati per DVD o da pubblicare per esempio su un canale Youtube.
 
  
Questo programma, oltre ad avere un’interfaccia amichevole che semplifica il suo utilizzo, possiede  un set completo di caratteristiche professionali che lo rendono uno strumento interessante.
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In generale, una possibile limitazione dei software di notazione musicale è relativa alle partiture di musica contemporanea; limite non tanto dato dagli applicativi quanto dall'impossibilità di disporre di una sintassi omogenea come invece avviene nella musica classica. Questo perché solitamente ogni compositore contemporaneo adotta linguaggi, rappresentazioni e tecniche di esecuzione ad hoc.
  
Utilizzando la libreria FFmpeg è in grado di supportare una vasta tipologia di formati video, audio e immagini, tanto da avere l’imbarazzo della scelta sia nell’importazione che nell’esportazione finale.
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==== MuseScore ====
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[https://musescore.org/ MuseScore] è software libero per la creazione e l'esecuzione di partiture musicali. Gira su GNU/Linux, Mac OS e Windows ed è stato tradotto in più di 50 lingue.
  
E’ dotato di un sistema multitraccia, che consente di lavorare con diversi livelli, ed è perfettamente integrato con il desktop dell’utente permettendo l’inserimento degli oggetti tramite il semplice trascinamento del mouse.
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La prima versione del software è stata resa disponibile a inizio 2011 e si è evoluta con l'aiuto della comunità di utenti che hanno contribuito con suggerimenti e segnalazioni di bachi. Quattro anni di ulteriore sviluppo sono culminati nel rilascio della versione 2.0 a inizio 2015, versione che ha segnato un considerevole miglioramento in termini di miglioramento dell'usabilità, della funzionalità e stabilità del software.
  
Sempre tramite il drag & drop (trascinamento) è possibile manipolare lo scorrimento e la sovrapposizione dei vari elementi che andranno a comporre il video finale; naturalmente sono disponibili degli strumenti avanzati che permettono di lavorare tramite il minutaggio e quindi con assoluta precisione.  
+
Attualmente prosegue il lavoro di consolidamento della versione 2 mentre in parallelo si sta già lavorando alla preparazione del nuovo passaggio evolutivo che avverrà quando nei prossimi anni verrà rilasciata la versione 3.0. [https://musescore.org/en/user/101731/blog/2016/05/01/musescore-3.0-under-development-musescore-gets-smart Questa versione] sarà focalizzata su una facilità d'uso ulteriormente migliorata, una maggiore velocità nella gestione di partiture complesse e un meccanismo di rappresentazione della partitura più intelligente. Anche in questi casi sarà fondamentale il contributo della comunità non solo degli sviluppatori ma anche degli utenti che possono contribuire provando i nightly build ovvero le versioni (instabili) in fase di sviluppo. Alcune delle caratteristiche della versione 3, quali ad esempio il supporto per gli strumenti virtuali (attraverso l'impiego di librerie SFZ), sono già disponibili a partire dalla versione 2.1 rilasciata nel maggio 2017.
  
Concludiamo questa carrellata di caratteristiche con la possibilità di aggiungere effetti di transizione, di luminosità, di gamma colori e non da ultimo l’inserimento di titoli animati.
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Pur consentendo di creare partiture anche complesse, il software si caratterizza per un'interfaccia utente semplice e chiara che riprende molti concetti familiari a chi conosce programmi di word processing o di grafica. Le note possono essere inserite attraverso il mouse, la tastiera del computer, una tastiera di pianoforte on-screen o una tastiera MIDI separata. L'esecuzione può avvenire usando il sintetizzatore built-in oppure integrandosi con altri programmi del computer.
  
===== Kdenlive =====
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MuseScore ha un'ampia comunità di utenti e sul sito di supporto [http://www.musescore.org musescore.org] si trovano forum di discussione, un manuale e altra documentazione on-line, tutorial video. Il sito può anche essere utilizzato per segnalare problemi nel software e richiedere l'implementazione di nuove funzionalità.
  
Come OpenShot anche Kdenlive è un software per l'elaborazione video non lineare, che tuttavia ha l’ambizione di diventare il programma di elaborazione video non lineare più avanzato disponibile per la piattaforma GNU/Linux.  
+
Il sito [http://www.musescore.com musescore.com] permette agli utenti di condividere le partiture e ricercare in questa banca dati, per titolo oppure per organico strumentale. Inoltre le partiture condivise sul sito possono essere ricercate e visualizzate dalle applicazioni disponibili per i dispositivi mobili della famiglia Android o iOS.
  
Utilizza sempre FFmpeg ed è quindi in grado di supportare una grande varietà di formati audio e video (come Ogg, WebM, MPEG, AVI, QuickTime, WMV, e Flash Video). Gestisce anche formati 4:3 e 16:9 sia per PAL, NTSC e vari standard HD, incluso HDV.  
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MuseScore è stato scaricato milioni di volte e viene oggi utilizzato da musicisti, compositori, scuole e università in tutto il mondo.
  
I video realizzati possono essere esportati verso i dispositivi DV o scritti in un DVD con capitoli e un semplice menù.
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==== Software proprietario ====
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===== Finale =====
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La prima versione risale al 1988 e per questo è stato per molti anni il software di riferimento in ambito di notazione musicale, adottato oltre che da musicisti e insegnanti dalle più importanti case editrici di spartiti musicali.
  
==== Soluzioni proprietarie ====
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Disponibile in 8 lingue, funziona solo sulle piattaforme Mac e Windows.
Pure in ambito proprietario le alternative non mancano, sia gratuite che a pagamento. Ci soffermiamo  sulle soluzioni che più possono essere considerate validi confronti con le precedenti.
 
  
===== Adobe Premiere =====
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E' un software molto potente e versatile che richiede però da parte dell'utente un grosso impegno nello studio delle funzionalità al fine di poterlo padroneggiare al meglio: ha quindi una curva di apprendimento molto ripida.
Adobe Premiere è un potentissimo software di montaggio video disponibile sia per Windows che per Osx.  
 
  
Permette di manipolare foto, filmati e audio e realizzare nuovi video da poter condividere tramite i social network. Non è gratuito e richiede l’acquisto di una licenza, che può variare in base al tipo di contratto scelto.
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Nelle ultime versioni, al fine di ridurre la poca verosimiglianza timbrica dei sintetizzatori interni alle schede audio in fase di anteprima, Finale supporta l'utilizzo di librerie di strumenti virtuali (VSTi) che risultano all'orecchio con una qualità migliore poiché sono il risultato di un campionamento di strumenti reali.
  
===== Windows (Live) Movie Maker =====
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Finale è disponibile anche in una versione freeware chiamata Finale NotePad che richiede l'iscrizione gratuita al sito (utilizzata per l'invio di materiale pubblicitario). Si tratta di un'edizione da un lato limitata dal punto di vista delle funzionalità (ad esempio non si possono creare organici superiori agli otto strumenti) e dall'altro con limitate richieste hardware, probabilmente resa disponibile anche per contrastare la rapida ascesa dell'alternativa Open Source.
Programma di Microsoft possibile da utilizzare in modo gratuito: in passato distribuito insieme al sistema operativo Windows ora possibile da scaricare a parte.
 
  
E’  un programma di semplice utilizzo, ma con grandi limitazioni rispetto all’esportazione del risultato finale, visto che utilizza un unico formato video (WMV).
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===== Sibelius =====
  
=== Creare moduli per la raccolta di informazioni on-line ===
+
==== Comparazione e costo ====
Poter realizzare dei moduli per la raccolta di informazioni on-line è un’esigenza che si può presentare in differenti contesti: i dati possono essere utili come base di uno studio oppure per convalidare un modello teorico di una data situazione; i moduli possono servire anche per scopi di censimento o per l’analisi della soddisfazione dei clienti; oppure possono essere utilizzati per sottoporre delle verifiche on-line a un gruppo di studenti.
 
  
==== LimeSurvey ====
+
=== Esigenza: audio editing e sequencer audio ===
Si tratta di un prodotto Open Source molto completo e versatile che consente di creare i questionari, gestire le modalità di accesso all’indagine (che possono essere pubbliche oppure visibili solo a determinati gruppi di utenti autenticati), stabilire la finestra temporale in cui l’indagine è attiva, raccogliere i dati, creare varie tipologie di report oppure esportare i dati.
+
Quando si parla di audio editing si fa riferimento a un software che permette operazioni semplici per la modifica di file audio, quali l'applicazione di transizioni (fade in e fade out), tagli, applicazione di effetti come riverbero, ritardo e filtri come l'equalizzazione.
Le indagini possono essere semplici o anche molto complesse, con la possibilità di personalizzare e gestire in modo condizionale le domande (ovvero prevedere questionari ramificati in cui gruppi di domande dipendono dalle risposte introdotte in precedenza), validare le risposte, introdurre timer per gestire situazioni tipo concorso oppure esame, specificare il periodo in cui l’indagine risulterà attiva, se e come l’indagine potrà essere ‘navigata’, stabilire se l’utente potrà dare risposte parziali, multiple, se avrà la possibilità di completare l’indagine in tempi differenti, se le risposte dovranno essere anonime oppure no ecc.
 
  
[https://www.limesurvey.org/ LimeSurvey] dispone di un ampio insieme di tipologie di domande a risposta aperta o chiusa. Le domande possono essere raggruppate in modo da creare differenti sezioni del questionario.
+
La versione più articolata di un software di audio editing è invece denominata sequencer audio. Questo tipo di applicativi gestisce tipicamente un numero elevato di tracce sia audio sia MIDI (e si parla infatti di software multi-traccia) - mentre i primi possono lavorare solo su forme d'onda.
I dati raccolti possono essere esportati in differenti modi, incluso il classico formato CSV (comma separated values) in modo da poterli poi elaborare con software che gestiscono fogli elettronici, come ad esempio LibreOffice Calc; oppure in formato XML, utile laddove i dati debbano essere trasmessi ad altri o analizzati da procedure specifiche.
 
  
Tuttavia, LimeSurvey permette anche di produrre direttamente dei report o analisi degli insiemi di risposte raccolte. Questi report possono essere personalizzati, in funzione delle esigenze, a livello del grado di dettaglio, della visualizzazione grafica e, eventualmente, impostare filtri sulle indagini e sulle risposte.
+
A differenza di quanto avveniva in ambito analogico con i nastri, tutte le operazioni sono non distruttive, ciò significa che ogni volta che si applica una modifica la qualità del file originale non è in alcun modo compromessa.
  
Infine, LimeSurvey dispone anche di un editor dei modelli che permette di personalizzare lo stile grafico utilizzato. Ciò può essere utile, ad esempio, in quei casi in cui sia importante fare in modo che gli utenti riconoscano lo stile adottato dal sito ufficiale dell’ente che distribuisce i questionari.
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In ambito Open Source esistono ottimi software che permettono di effettuare sia la semplice modifica di file audio, vedi [http://www.audacityteam.org/ Audacity], sia svolgere la funzione di sequencer audio, vedi [https://ardour.org/ Ardour]. In questo ambito il limite è dato dalla disponibilità di strumenti virtuali ovvero file audio di strumenti reali campionati e dunque aventi un'elevata verosimiglianza sonora. Queste librerie di suoni per essere create necessitano di una registrazione da strumenti reali e delle singole articolazioni o possibilità strumentali effettuata in un contesto professionale (studio di registrazione audio); tali registrazioni devono poi essere catalogate in librerie di suoni secondo diversi parametri: intonazione, dinamica, articolazione, modalità di posizionamento dei microfoni e ambiente sonoro.
  
==== Google Form ====
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Una possibilità più recente che probabilmente potrà essere adottata più facilmente in ambito Open Source è la realizzazione di librerie di suoni a partire da modelli fisico-matematici degli strumenti.
Sono parte della suite Google Document e hanno la caratteristica dell’immediatezza e semplicità d’uso che contraddistingue i prodotti Google. Permettono un minimo di personalizzazione e i risultati possono essere visualizzati graficamente oppure raccolti in un foglio di calcolo su Document.
 
  
Una volta predisposto il modulo questo può anche essere reso "embedded" ovvero incorporato in una specifica pagina del proprio sito o blog.
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In ambito proprietario alcuni prodotti di riferimento sono: Reaper, Steinberg Cubase, Apple Logic, Avid Pro Tools.
  
==== Comparazione e prezzo ====
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=== Esigenza: ambienti di calcolo e analisi matematica ===
LimeSurvey è un ottimo prodotto dal punto di vista delle funzionalità, a nostro avviso molto più flessibile e ricco rispetto a Google Form. Non ha l’immediatezza di Google ma con un minimo di pratica permette a chiunque di gestire indagini per scopi anche molto diversi.
 
  
Il modello di business dell’azienda che ne sponsorizza lo sviluppo è simile a quello di WordPress, ovvero fornire il software e la sua documentazione e lasciare all’utente la sua gestione e in parallelo offrire servizi di hosting o di supporto, per chi non ha le risorse hardware o le competenze tecniche. Sul sito si trovano elencate anche le aziende partner suddivise per nazione.
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=== Esigenza: modellazione 3D ===
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Blender vs Sketchup
  
In particolare, i servizi di hosting hanno un costo variabile in funzione del numero di risposte previsto e della quantità di spazio disco che si desidera avere a disposizione per l’upload. Il piano gratuito è limitato a 25 risposte al mese, 10Mb di spazio disco e la presenza di pubblicità sull’ultima pagina; quello a 29€/mese prevede 1000 risposte al mese, 100Mb di spazio di upload e nessuna pubblicità; per un costo appena superiore, 349€/anno si può acquistare un piano di hosting annuale che prevede 10000 risposte all’anno, 500Mb di spazio di upload e la possibilità di personalizzare il dominio.
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=== Esigenza: gestire documenti, fogli di calcolo, presentazioni multimediali ===
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Microsoft Office o LibreOffice
  
LimeSurvey, tuttavia, è software libero e Open Source: è liberamente scaricabile e può essere facilmente installato su un server GNU/Linux predisposto con la classica pila Apache web server, PHP, MySQL oppure PostgreSQL. Dunque se si è in grado di gestire un server di questo tipo (il classico server LAMP, dalle iniziali dei software coinvolti), magari per un uso all’interno della rete di una scuola o di altro ente, il software non presenta costi aggiuntivi.
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=== Esigenza: gestire una collezione musicale ===
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Clementine o QuodLibet vs Itunes, GooglePlay Music o WindowsMediaPlayer
  
D’altra parte, Google Form è gratuito per scopi personali, benché legato alla registrazione dell'utente a Gmail, mentre condivide il costo della suite Google for Business per le aziende, con piani tariffari anche qui dipendenti dallo spazio di archiviazione a disposizione, da caratteristiche aggiuntive legate al monitoraggio, ai rapporti di analisi o all’integrazione con strumenti di terze parti. Il piano tariffario base ha un costo di 4€/mese per ciascun utente, con uno spazio di archiviazione di 30Gb.
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=== Esigenza: creare una mappa mentale ===
 
 
Google Form resta comunque uno strumento molto più semplice, che si presta bene per realizzare semplici moduli per la raccolta di informazioni ma non ha la flessibilità e le caratteristiche avanzate di LimeSurvey descritte sopra.
 
 
 
=== Disegnare una mappa mentale ===
 
 
Poiché la nostra mente funziona in modo associativo, le mappe mentali costituiscono uno strumento che molti trovano d'aiuto nello svolgimento di differenti attività. Nate come modalità visuale di organizzare le idee utile in fase di brainstorming, possono essere utilizzate anche per raccogliere e sistematizzare delle nozioni e diventare così uno strumento di rappresentazione della conoscenza.
 
Poiché la nostra mente funziona in modo associativo, le mappe mentali costituiscono uno strumento che molti trovano d'aiuto nello svolgimento di differenti attività. Nate come modalità visuale di organizzare le idee utile in fase di brainstorming, possono essere utilizzate anche per raccogliere e sistematizzare delle nozioni e diventare così uno strumento di rappresentazione della conoscenza.
 
Il loro uso, inoltre, può essere esteso a facilitare la preparazione di una presentazione, di un articolo, di un libro o di un progetto o costituire uno strumento di ausilio alla memorizzazione di un argomento.
 
Il loro uso, inoltre, può essere esteso a facilitare la preparazione di una presentazione, di un articolo, di un libro o di un progetto o costituire uno strumento di ausilio alla memorizzazione di un argomento.
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Per contro, SimpleMind è un software molto fluido e permette in modo nativo la sincronizzazione delle mappe mentali tra differenti dispositivi ma è software proprietario, a pagamento e non è disponibile per GNU/Linux.
 
Per contro, SimpleMind è un software molto fluido e permette in modo nativo la sincronizzazione delle mappe mentali tra differenti dispositivi ma è software proprietario, a pagamento e non è disponibile per GNU/Linux.
  
=== Fare una videoconferenza ===
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=== Esigenza: sviluppo virtuale fotografico e gestione catalogo foto ===
Videoconferenze e webinar sono diventati strumenti quotidiani per il lavoro collaborativo e la formazione, utili e dialogare a distanza (anche mostrando il proprio volto), condividere lo schermo e mostrare per esempio presentazioni o altro, inviare file, chattare.
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Digikam vs LightRoom
  
Tutte le soluzioni disponibili offrono più o meno le medesime funzionalità. I servizi di tipo proprietario sono erogati solo esclusivamente come SAAS (Software as a service) attraverso server del produttore, mentre i progetti open source possono essere utilizzati sia in modalità SAAS, cercando in rete fornitori che offrono tali servizi, sia scaricando gli eseguibili e implementando un proprio server su cui installare e rendere disponibile il servizio.
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=== Esigenza: video editing ===
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Kdenlive o OpenShot o Pitivi vs Final Cut o Adobe Premiere
  
La differenza sta nel tipo di attività che vogliamo attivare: nel caso di utilizzo SAAS paghiamo un fornitore che si accollerà tutti i costi dell’infrastruttura hardware e connettività, liberandoci dagli eventuali grattacapi sistemistici; nel caso in cui abbiamo a disposizione nella nostra organizzazione una struttura competente che potrebbe gestire il sistema, possiamo valutare l’opzione di realizzare una infrastruttura dedicata interna.
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=== Esigenza: usare messaggistica istantanea ===
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Whatsapp o Telegram
  
==== Soluzioni libere ====
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=== Esigenza: creare questionari e moduli per la raccolta di informazioni on-line ===
===== Jitsi Meet =====
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Poter realizzare dei moduli per la raccolta di informazioni on-line è un’esigenza che si può presentare in differenti contesti: i dati possono essere utili come base di uno studio oppure per convalidare un modello teorico di una data situazione; i moduli possono servire anche per scopi di censimento o per l’analisi della soddisfazione dei clienti; oppure possono essere utilizzati per sottoporre delle verifiche on-line a un gruppo di studenti.
Jitsi è un progetto open source paragonabile e alternativo a Google Hangout. Troviamo qui la possibilità di condividere schermo, documenti e video Youtube; abbiamo a disposizione una chat per scrivere messaggi di testo e possiamo avviare un live streaming per ampliare la platea. Per utilizzare il servizio non è necessario nessun tipo di account: l’organizzatore deve creare una stanza con un nome personalizzato che dovrà essere comunicato a tutti i partecipanti ed essendo il primo utente ad accedervi fa da moderatore.
 
  
Non vi è un limite per l’utilizzo pertanto potrebbe consentire l’invito a un numero illimitato di partecipanti, anche se la qualità delle conversazioni non è sempre eccellente. In ogni caso, come per altri servizi di videoconferenza, è necessario fare i conti con la banda disponibile.  
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==== LimeSurvey ====
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Si tratta di un prodotto Open Source molto completo e versatile che consente di creare i questionari, gestire le modalità di accesso all’indagine (che possono essere pubbliche oppure visibili solo a determinati gruppi di utenti autenticati), stabilire la finestra temporale in cui l’indagine è attiva, raccogliere i dati, creare varie tipologie di report oppure esportare i dati.
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Le indagini possono essere semplici o anche molto complesse, con la possibilità di personalizzare e gestire in modo condizionale le domande (ovvero prevedere questionari ramificati in cui gruppi di domande dipendono dalle risposte introdotte in precedenza), validare le risposte, introdurre timer per gestire situazioni tipo concorso oppure esame, specificare il periodo in cui l’indagine risulterà attiva, se e come l’indagine potrà essere ‘navigata’, stabilire se l’utente potrà dare risposte parziali, multiple, se avrà la possibilità di completare l’indagine in tempi differenti, se le risposte dovranno essere anonime oppure no ecc.
  
Jitsi Meet funziona attraverso qualsiasi browser che supporti il protocollo WebRTC, normalmente disponibile sulle versioni desktop dei software di navigazione internet. Per i dispositivi mobili sono state sviluppate delle app apposite disponibili nei marketplace.
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[https://www.limesurvey.org/ LimeSurvey] dispone di un ampio insieme di tipologie di domande a risposta aperta o chiusa. Le domande possono essere raggruppate in modo da creare differenti sezioni del questionario.
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I dati raccolti possono essere esportati in differenti modi, incluso il classico formato CSV (comma separated values) in modo da poterli poi elaborare con software che gestiscono fogli elettronici, come ad esempio LibreOffice Calc; oppure in formato XML, utile laddove i dati debbano essere trasmessi ad altri o analizzati da procedure specifiche.
  
===== Big Blue Button =====
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Tuttavia, LimeSurvey permette anche di produrre direttamente dei report o analisi degli insiemi di risposte raccolte. Questi report possono essere personalizzati, in funzione delle esigenze, a livello del grado di dettaglio, della visualizzazione grafica e, eventualmente, impostare filtri sulle indagini e sulle risposte.
Software open source, utilizzato da moltissime organizzazioni ed università, che può essere utilizzato per effettuare conferenze, videochiamate, lezioni online. Il progetto al suo interno offre tutti gli strumenti necessari per comunicare, condividere e collaborare. Il tutto tramite un’interfaccia facile e intuitiva che può essere personalizzata in base alle esigenze.
 
  
Mette a disposizione una chat, una lavagna per scrivere e condividere documenti e, come negli altri servizi omologhi, l’organizzatore ha le funzioni di moderazione, abilitando o disabilitando audio/video ai partecipanti e attribuendo possibilità di interazione. L’interfaccia può essere modificata dall’utente che ha a disposizione un menù a tendina per scegliere quella che gli è più congeniale.
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Infine, LimeSurvey dispone anche di un editor dei modelli che permette di personalizzare lo stile grafico utilizzato. Ciò può essere utile, ad esempio, in quei casi in cui sia importante fare in modo che gli utenti riconoscano lo stile adottato dal sito ufficiale dell’ente che distribuisce i questionari.
  
Per utilizzare Big Blue Button è necessario installare il plugin Flash Player sui pc, mentre per gli smartphone sono disponibili specifiche app disponibili al momento solo per dispositivi Android.
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==== Google Form ====
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Sono parte della suite Google Document e hanno la caratteristica dell’immediatezza e semplicità d’uso che contraddistingue i prodotti Google. Permettono un minimo di personalizzazione e i risultati possono essere visualizzati graficamente oppure raccolti in un foglio di calcolo su Document.
  
===== OpenMeetings =====
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Una volta predisposto il modulo questo può anche essere reso "embedded" ovvero incorporato in una specifica pagina del proprio sito o blog.
Apache OpenMeetings è un sistema open source per videoconferenza, chat, desktop sharing, lavagna e audioconferenza. E’ una piattaforma 100% web-based ed è utilizzata da diiverse realtà universitarie italiane.
 
  
Permette il collegamento di un massimo di 16 utenti in contemporanea mantre nella modalità auditorium, dove c’è un utente che trasmette e altri che ascoltano soltanto, si può arrivare fino a 200 utenti.  
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==== Comparazione e prezzo ====
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LimeSurvey è un ottimo prodotto dal punto di vista delle funzionalità, a nostro avviso molto più flessibile e ricco rispetto a Google Form. Non ha l’immediatezza di Google ma con un minimo di pratica permette a chiunque di gestire indagini per scopi anche molto diversi.
  
Le sessioni avviate possono essere pubbliche o private a seconda della tipologia scelta dall’utente.
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Il modello di business dell’azienda che ne sponsorizza lo sviluppo è simile a quello di WordPress, ovvero fornire il software e la sua documentazione e lasciare all’utente la sua gestione e in parallelo offrire servizi di hosting o di supporto, per chi non ha le risorse hardware o le competenze tecniche. Sul sito si trovano elencate anche le aziende partner suddivise per nazione.
  
==== Soluzioni proprietarie ====
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In particolare, i servizi di hosting hanno un costo variabile in funzione del numero di risposte previsto e della quantità di spazio disco che si desidera avere a disposizione per l’upload. Il piano gratuito è limitato a 25 risposte al mese, 10Mb di spazio disco e la presenza di pubblicità sull’ultima pagina; quello a 29€/mese prevede 1000 risposte al mese, 100Mb di spazio di upload e nessuna pubblicità; per un costo appena superiore, 349€/anno si può acquistare un piano di hosting annuale che prevede 10000 risposte all’anno, 500Mb di spazio di upload e la possibilità di personalizzare il dominio.
===== Google Hangout =====
 
Se abbiamo bisogno di fare una semplice videoconferenza con un gruppo di lavoro oppure con dei clienti probabilmente il servizio Hangout di Google è quello che fa per noi. Basta avere un account GMail per avviare in modo molto semplice una videochiamata.
 
  
Il servizio base, totalmente gratuito, permette di condividere lo schermo con i partecipanti e di utilizzare una chat. Ha un limite di utilizzo di 10 partecipanti per videoconferenza, che nella versione business (a pagamento) sale a 25. L’utente principale che avvia la videochiamata può condividere un link che può essere utilizzato per entrare nella video conversazione in modo da non costringere i partecipanti a effettuare la registrazione.
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LimeSurvey, tuttavia, è software libero e Open Source: è liberamente scaricabile e può essere facilmente installato su un server GNU/Linux predisposto con la classica pila Apache web server, PHP, MySQL oppure PostgreSQL. Dunque se si è in grado di gestire un server di questo tipo (il classico server LAMP, dalle iniziali dei software coinvolti), magari per un uso all’interno della rete di una scuola o di altro ente, il software non presenta costi aggiuntivi.
  
Hangout può essere utilizzato su qualsiasi sistema operativo o dispositivo mobile che abbia accesso ad una connessione dati. Nel caso dei cellulari è disponibile un’applicazione che permette di utilizzare il servizio da telefono.
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D’altra parte, Google Form è gratuito per scopi personali, benché legato alla registrazione dell'utente a Gmail, mentre condivide il costo della suite Google for Business per le aziende, con piani tariffari anche qui dipendenti dallo spazio di archiviazione a disposizione, da caratteristiche aggiuntive legate al monitoraggio, ai rapporti di analisi o all’integrazione con strumenti di terze parti. Il piano tariffario base ha un costo di 4€/mese per ciascun utente, con uno spazio di archiviazione di 30Gb.
  
Inoltre può essere utilizzato per inviare anche solo messaggi di testo con i nostri contatti, sempre comunque che abbiano un account Google.
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Google Form resta comunque uno strumento molto più semplice, che si presta bene per realizzare semplici moduli per la raccolta di informazioni ma non ha la flessibilità e le caratteristiche avanzate di LimeSurvey descritte sopra.
 
 
Per gli utenti Business ed Education, Google mette a disposizione dei servizi ulteriori. Il link può essere personalizzato con un nome in modo da semplificarne la condivisione.
 
 
 
Ultimissima chicca Google: la possibilità di usare il servizio Hangouts Live che consente di rendere pubblico lo streaming attraverso un proprio canale Youtube dando la possibilità di seguire la videochiamata in modalità passiva.
 
 
 
===== GoToMeeting e i suoi fratelli =====
 
Se abbiamo bisogno di un servizio che permetta non solo di fare videoconferenze, ma anche ad esempio di erogare corsi, senz’altro i servizi offerti da LogMeIn potrebbero essere una delle soluzioni da valutare. Se vogliamo fare riunioni o videoconferenze possiamo utilizzare GoToMeeting, se necessitiamo invece di un servizio specifico per webinar possiamo utilizzare l’omologo servizio GoToWebinar.
 
 
 
Possiamo utilizzarli per fare riunioni o corsi, con la possibilità di condividere documenti oppure utilizzare una lavagna virtuale per scrivere. Gli organizzatori sono naturalmente i moderatori della stanza e possono avviare la videoconferenza sia immediatamente che programmarla per una data specifica. Il servizio è a pagamento e applica un limite al numero dei partecipanti in base al tipo di servizio acquistato.
 
 
 
=== Impaginare una pubblicazione ===
 
Per realizzare volantini, depliant o pubblicazioni varie vengono spesso utilizzati, in modo improprio, software di videoscrittura perché più conosciuti e familiari di altri. Molto più utili invece per questo tipo di lavoro sono i software di desktop publishing, ovvero quelli utilizzati per la creazione di prodotti editoriali da poter essere diffusi in digitale oppure stampati in tipografia.
 
 
 
Questa tipologia di software è comparsa alla metà degli anni Ottanta ed hanno rivoluzionato il mondo della tipografia. Non devono essere confusi con i software di grafica o di videoscrittura, semmai servono per raccogliere e impaginare i contenuti elaborati con quest’ultimi. Un programma di videoscrittura deve aiutare a scrivere un documento, a controllarlo ortograficamente e a dargli una formattazione. L’impaginazione invece richiede di avere degli strumenti che agevolino l’assemblaggio di elementi grafici e di testo in un unico prodotto.
 
 
 
I primi programmi di questa famiglia furono PageMaker (1985), diventato successivamente Adobe PageMaker, e QuarkXpress (1987) nati per scopi professionali e tuttora sviluppati, con la sola eccezione che il primo è stato declassato a software di utilizzo personale perché soppiantato da InDesign, prodotto che Adobe inserisce nella fascia professionale.
 
 
 
Nel mondo open source come software di desktop publishing nacque agli inizi del nuovo millennio il progetto Scribus, quale alternativa libera ai più maturi e longevi prodotti proprietari.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Scribus =====
 
Disponibile per tutti i sistemi operativi (Windows, Mac e Linux), si presenta con una interfaccia grafica abbastanza spartana, priva di effetti grafici, nonostante sia dotato di tutte le funzionalità basilari per realizzare layout di livello professionale.
 
 
 
Con questo programma è possibile creare depliant, riviste, poster, volantini e altri prodotti editoriali. Supporta diversi formati grafici e utilizza la gestione colore ICC, standard aperto per la gestione digitale dei colori (sistema sostenuto dalla stessa Adobe). Attraverso l’esportazione in PDF, la gestione in quadricromia e i crocini di stampa è possibile preparare un file pronto per la stampa in tipografia.
 
 
 
Le funzionalità di Scribus, così come avviene per altri programmi open source, possono essere estese attraverso il linguaggio di programmazione Python.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Adobe Indesign =====
 
Nato alla metà degli anni Novanta e pensato come evoluzione di PageMaker, il software permette di creare layout professionali per progetti destinati alla stampa e alla pubblicazione in digitale. Utilizza di default un formato di salvataggio proprietario dei file.
 
 
 
Può lavorare in combinazione con database relazionali permettendo di migliorare la personalizzazione dei prodotti editoriali finali.
 
 
 
Il suo punto di forza maggiore è l’integrazione con gli altri prodotti di casa Adobe, come Photoshop, di cui gestisce livelli e trasparenze e che consente di integrare attività di impaginazione con gestione delle immagini.
 
 
 
Presenta un costo di licenza che può variare a seconda della formula di licenza scelta e del tipo di utilizzo.
 
 
 
===== Microsoft Publisher =====
 
Publisher è un'applicazione di desktop publishing entry-level, ossia non professionale, solitamente acquistata dagli utenti insieme al pacchetto Microsoft Office.
 
 
 
Uno dei motivi per i quali è particolarmente utilizzato è la disponibilità di molti modelli già preimpostati da attivare con creazione guidata di notiziari, volantini, biglietti, e altro oltre alla condivisione con altri prodotti di Office di funzioni e quindi strumenti.
 
 
 
Il formato di salvataggio è proprietario e la compatibilità con altri prodotti open source non è delle migliori.
 
 
 
==== Comparazione ====
 
In Scribus manca la gestione di effetti grafici presenti in InDesign, tuttavia questi si possono riprodurre usando Scribus in abbinata ad altri software grafici. Scribus inoltre ha un neo nell’assenza di una vera gestione delle note.
 
 
 
Dal canto suo pur non avendo un aspetto grafico accattivante, è comunque un prodotto maturo e stabile che permette di realizzare prodotti dal taglio professionale. Come la maggior parte dei software liberi è completamente gratuito e senza scadenza. Per alcuni forse sembrerà avere una rigidità di utilizzo, che tuttavia con la pratica e lo studio divengono aspetti secondari. Ha sicuramente ancora strada da fare rispetto ad altri software, ma le versioni beta del software, già disponibili in rete, dimostrano che dietro vi è un grande lavoro di sviluppo e che la prossima versione stabile (1.6) consegnerà agli utilizzatori un potente software di desktop publishing open source.
 
 
 
Sicuramente InDesign è un prodotto di largo utilizzo e ha dalla sua il fatto di far parte di un pacchetto di software destinati all’uso professionale. Ha un’interfaccia grafica moderna e con un alto livello di usabilità tuttavia, a differenza dell’alternativa open source, è disponibile solo per sistemi Microsoft e Apple.
 
 
 
Microsoft Publisher è un software più per un ambito amatoriale, che trova la sua alternativa open in LibreOffice Draw.
 
 
 
=== Condividere dati sul cloud ===
 
Uno dei grandi vantaggi che ha portato Internet è la possibilità di condividere dati, documenti, lavori, idee. Tutti gli strumenti del Web 2.0 sono proprio orientati alla condivisione e alla collaborazione tra utenti.
 
 
 
Il servizio di ''cloud storage'' è un modello di conservazione dati su computer in rete ospitati presso strutture di terze parti o su server dedicati considerato di grande utilità. E’ sicuramente un servizio delicato e pertanto è necessario valutare con cura le varie soluzioni presenti sul mercato, andando a indagare in modo particolare il modo in cui i dati sono conservati.
 
 
 
I principali vantaggi del "salvare in cloud" sono legati fondamentalmente alla possibilità di utilizzare i propri dati in mobilità, ovunque ci si trovi, oltre che quella di condividere con altri, evitando scambio continuo di email. Lo svantaggio sta nella necessità di avere un collegamento Internet sempre disponibile, tuttavia superabile in parte tramite sistemi di sincronizzazione.
 
 
 
Quando si decide di utilizzare un servizio di questo tipo è bene assicurarsi che i dati siano al sicuro, pur nella consapevolezza che la sicurezza informatica al 100% non esiste.
 
 
 
Una delle cose da valutare e su cui è importante informarsi prima di scegliere un servizio di cloud storage è la possibilità per la piattaforma di crittografare i dati (ovvero renderli illeggibili a utenti non autorizzati) sia nel trasferimento che nella conservazione. 
 
 
 
La crittografia è un sistema per cui i dati vengono “offuscati” o meglio resi illeggibili ad utenti non autorizzati all’accesso.
 
 
 
Negli ultimi anni nella maggioranza dei casi il furto dei dati da questa tipologia di servizi è avvenuta per la scarsa sicurezza della password. Non è assolutamente consigliabile ad esempio utilizzare lo stesso utente e password per tutti i servizi che utilizziamo online. Nei servizi commerciali per aumentare la sicurezza dei dati è caldamente consigliato utilizzare la doppia autenticazione.
 
 
 
Per le soluzioni proprietarie è consigliabile leggere molto attentamente i contratti di servizio. Ad esempio DropBox vieta l’accesso per i propri dipendenti ai dati dei clienti, che non vuol dire espressamente impedisce. Il personale tecnico può accedere inoltre alle "meta informazioni" dei nostri file.
 
 
 
Google scrive nelle condizioni contrattuali che si dovranno accettare per usufruire del servizio: "''Quando l’utente carica, trasmette, memorizza, invia o riceve contenuti da o tramite i nostri Servizi, concede a Google (e ai partner con cui collaboriamo) una licenza globale per utilizzare, ospitare, memorizzare, riprodurre, modificare, creare opere derivate (come quelle derivanti da traduzioni, adattamenti o altre modifiche apportate in modo tale che i contenuti funzionino al meglio con i nostri Servizi), comunicare, pubblicare, eseguire pubblicamente, visualizzare pubblicamente e distribuire i suddetti contenuti.''"  E’ vero che poi per i vari servizi applica policy più o meno restrittive, ma in via generale è questo l’uso che le multinazionali fanno dei nostri dati.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
Se siamo interessati a valutare soluzioni open source possiamo trovare delle soluzioni affidabili, mature e supportate con molti servizi aggiuntivi tramite plugin. I due principali, ma non gli unici, software attualmente disponibili sono Owncloud, Nextcloud e Pydio. Tutti sono disponibili gratuitamente per il download e possono essere utilizzati per creare un proprio cloud storage personale.
 
 
 
Il grande vantaggio di una soluzione open come i tre software sopracitati è la possibilità di utilizzare un proprio server, o in rete locale o presso terzi. Questo porta a non avere limiti di spazio se non quelli fisici dell’hardware dedicato all’attività e di essere gli unici gestori dei dati, senza interferenze di terzi. Non richiedendo questi applicativi potenze di calcolo eccessive consentono di riusare server e computer esistenti, con conseguenti benefici economici ed ecologici.
 
 
 
===== Owncloud e Nextcloud =====
 
Questi software (essendo il secondo una derivazione del primo li possiamo trattare assieme) richiedono delle risorse hardware e software minimali con una procedura d’installazione semplice. Attraverso un ottimo file manager è possibile gestire i documenti nei formati più diffusi, con in più un’ampia scelta di plugin.
 
 
 
Questi due strumenti, oltre a gestire la condivisione dei file con altre persone, si integrano con servizi di terze parti come Google Drive e Dropbox e permettono la sincronizzazione di calendari e rubriche attraverso i protocolli CalDAV e CardDAV.
 
 
 
===== Pydio =====
 
Oltre ai servizi classici di condivisione offre la possibilità di creare dei "mini siti" pubblici su cui pubblicare elenchi di documenti con notifica della pubblicazione di un file o di una cartella o della condivisione. Attraverso questo software di cloud storage c’è la possibilità di creare gruppi di utenti per collegarli con i blasonati sistemi di CMS (content management system) quali Drupal, WordPress e Joomla.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Google Drive =====
 
Nel caso di soluzioni proprietarie le formule più diffuse generalmente partono da un servizio gratuito possibile per pochi Gb da poter ampliare tramite abbonamenti con piani mensili o annuali.
 
 
 
Attivando un account Gmail si ha automaticamente a disposizione, in modo gratuito, il servizio di storage Drive con 15 GB di spazio, incrementabile a pagamento fino a 1 TB. Sono disponibili applicazioni per computer che permettono di sincronizzare i dati in locale e app per smartphone che semplificano l’accesso. Drive è perfettamente integrato con tutti i servizi di Google come Calendario, Gmail e Apps.
 
 
 
Naturalmente in ambito scolastico la soluzione Google for Education è molto appetibile in quanto gli istituti possono usufruire gratuitamente di diversi servizi senza l’onere di preoccuparsi di fare un backup, in quanto il gestore provvede a mantenere delle copie e offre la possibilità di ripristinare file cancellati.
 
Tuttavia rimane sempre il dubbio della sicurezza e riservatezza dei dati, in quanto l’utilizzo di un cloud pubblico espone sempre i dati verso la rete. In fondo dobbiamo sempre ricordarci che '''il cloud pubblico non è altro che salvare i propri dati sul computer di un altro'''.
 
 
 
===== Dropbox =====
 
Altro conosciutissimo servizio di cloud storage mette a disposizione 2 GB gratuiti estensibili a 15 GB tramite varie opzioni, come l’installazione delle applicazioni e la condivisione di file e cartelle con altri utenti, sempre senza esborso di denaro. Pure in questo servizio si ha la possibilità di acquistare dei piani di abbonamento professionali per aumentare lo spazio a 1 TB o a 5 TB con un piano business, destinato al lavoro di gruppo con un minimo di cinque utenti.
 
 
 
=== Scegliere un sistema operativo ===
 
 
 
=== Usare messaggistica istantanea ===
 
Scambiare messaggi è una delle funzioni che, soprattutto i ragazzi, fanno d’abitudine. Gruppi Whatsapp e Telegram sono molto utilizzati anche a scuola attraverso la costituzione di gruppi di classe, di insegnanti, di genitori. Chiarendo fin da ora che strumenti come questi, se non usati in modo consapevole e guidato possono costituire più un problema che una risorsa, è da dire che consentono un confronto rapido tra le persone e anche un possibile canale d’informazione.
 
 
 
==== Soluzioni libere ====
 
===== Telegram =====
 
Sviluppato dall’omonima società che eroga i servizi senza scopo di lucro, è di tipo proprietario lato server mentre è open source lato client, implementando un protocollo di comunicazione libero. Telegram è multipiattaforma e possibile da utilizzare in versione desktop (senza che lo smartphone sia acceso e collegato a rete dati) per Linux, Windows e Mac oltre che tramite browser. L’app, in tutte le sue versioni, permette l’invio di messaggi di testo, immagini, video, audio, link, documenti, nonché la condivisione di tutti i contenuti con i propri contatti o con altri sistemi. Ogni utente può scegliere dopo l’iscrizione di utilizzare un nick che assumerà la forma di @nick. In questo modo l’utente può essere ricercato all’interno del sistema, anche se non si trova nei propri contatti telefonici.
 
 
 
Le conversazioni vengono salvate sui server cloud, permettendo la sincronizzazione su tutti i dispositivi in cui l’applicazione è installata e configurata con lo stesso numero telefonico. Con Telegram è possibile avviare conversazioni classiche, dove la cifratura dei messaggi è client-server e viceversa, e chat segrete con crittografia a livello di utente, rendendo la conversazione non in chiaro neanche sul server. Di recente disponibili anche le chiamate vocali che si possono attivare con estrema semplicità, avendo a disposizione connessione Internet ovviamente.
 
 
 
Possibile anche la creazione di gruppi di utenti: normali, con un massimo di 200 utenti e più amministratori che possono aggiungere e rimuovere membri nonché cambiare il nome del gruppo; supergruppi, con un massimo di 5.000 membri, dove l’utente può aggiungersi in autonomia attraverso la condivisione di un link e gli amministratori possono restringere i diritti degli utenti indesiderati.
 
 
 
Interessante la creazione di canali attraverso i quali poter comunicare, in modo unilaterale e senza interazione degli utenti, informazioni, sondaggi, link, con gli amministratori che possono vedere quali utenti sono iscritti al canale.
 
 
 
Telegram mette a disposizione un set di API che rende possibile agli sviluppatori la creazione di Bot o nuovi client. La creazione di Bot, ovvero dei sistemi che vanno ad implementare un semplice risponditore automatico, si può fare in modo abbastanza semplice attraverso Botfather e con alcuni librerie specifiche.
 
 
 
Disponibili tutte le conversazioni dei Bot online che permettono ad esempio di cercare gif animate (@Gif), video su Youtube (@Vid), fare ricerche con il motore di ricerca Bing (@Bing) oppure collegarsi a Wikipedia (@Wiki). Utilizzando questi servizi è possibile cercare un elemento e condividerlo, senza dover uscire dall’applicazione stessa.
 
 
 
==== Soluzioni proprietarie ====
 
===== Whatsapp =====
 
Rilasciata come prima versione nel 2009, l’applicazione, dal 2014 di proprietà di Facebook, è disponibile per tutti i sistemi smartphone e in versione desktop. Permette l’invio di messaggi di testo, immagini, video, audio, documenti, link e dà la possibilità di fare chiamate VoIP utilizzando un protocollo di comunicazione proprietario.
 
 
 
Oltre all’invio ad un utente singolo, è possibile creare gruppi con i propri contatti fino ad un massimo di 256 membri e nominare altri amministratori.
 
 
 
E’ possibile fare un backup di tutti i dati trasmessi e ricevuti, in modo da poterli ripristinare su un nuovo apparato o se si dovesse reinstallare l’applicazione. Inoltre tutti i file che vengono ricevuti possono essere salvati sul cellulare o condivisi, tramite l’app stessa, ad altri contatti o tramite le altre applicazioni installate.
 
 
 
=== Sviluppo virtuale fotografico e gestione catalogo foto ===
 
Digikam vs LightRoom
 
 
 
=== Ambienti di calcolo e analisi matematica ===
 
  
 
== Esperienze, storie e altre cose interessanti ==
 
== Esperienze, storie e altre cose interessanti ==
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;[https://shop.fsf.org/books-docs/free-software-free-society-selected-essays-richard-m-stallman-3rd-edition Richard M. Stallman Free Software, Free Society. Selected Essays of Richard M. Stallman, third edition]<ref>[https://shop.fsf.org/books-docs/free-software-free-society-selected-essays-richard-m-stallman-3rd-edition Richard M. Stallman Free Software, Free Society. Selected Essays of Richard M. Stallman, third edition], Richard M. Stallman, Free Software Foundation, 2015. Disponibile anche come [https://github.com/pettarin/fsfs3 e-book] grazie al fatto che il sorgente è libero e al lavoro di Alberto Pettarin</ref>
 
;[https://shop.fsf.org/books-docs/free-software-free-society-selected-essays-richard-m-stallman-3rd-edition Richard M. Stallman Free Software, Free Society. Selected Essays of Richard M. Stallman, third edition]<ref>[https://shop.fsf.org/books-docs/free-software-free-society-selected-essays-richard-m-stallman-3rd-edition Richard M. Stallman Free Software, Free Society. Selected Essays of Richard M. Stallman, third edition], Richard M. Stallman, Free Software Foundation, 2015. Disponibile anche come [https://github.com/pettarin/fsfs3 e-book] grazie al fatto che il sorgente è libero e al lavoro di Alberto Pettarin</ref>
 
:Testo fondamentale per conoscere dalla fonte il pensiero dell'uomo che ha creato il movimento del software libero e ha cambiato la modalità di sviluppare e gestire il software. Stallman spiega cos'è il software libero ma soprattutto trasmette messaggi forti e chiari sulle motivazioni per cui il software deve poter essere studiato, adattato e ridistribuito se si vuol vivere in una società libera e solidale.
 
:Testo fondamentale per conoscere dalla fonte il pensiero dell'uomo che ha creato il movimento del software libero e ha cambiato la modalità di sviluppare e gestire il software. Stallman spiega cos'è il software libero ma soprattutto trasmette messaggi forti e chiari sulle motivazioni per cui il software deve poter essere studiato, adattato e ridistribuito se si vuol vivere in una società libera e solidale.
;[https://www.youtube.com/watch?v=116b-0NrgZY Intervento di Sonia Montegiove a TedxAssisi] (video)<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=116b-0NrgZY Sharing, in the manner of our forefathers. Simplest way to innovate] (video), Sonia Montegiove, TEDxAssisi, TEDx Talks su YouTube, 2016</ref>
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;[https://www.youtube.com/watch?v=116b-0NrgZY Intervento di Sonia Montegiove a TedxAssisi] (video)<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=116b-0NrgZY Sharing, in the manner of our forefathers. Simplest way to innovate], Sonia Montegiove, TEDxAssisi, TEDx Talks su YouTube, 2016</ref>
 
:Sonia, presidente dell'associazione LibreItalia, parla a TedxAssisi sul valore della condivisione e del ritorno alla semplicità. Il suo intervento racconta proprio l'idea di comunità del software libero in quanto luogo privilegiato in cui sia possibile condividere le esperienze, confrontarsi e far circolare la conoscenza, così come hanno fatto per secoli i nostri antenati nei paesi e nella cultura contadina.
 
:Sonia, presidente dell'associazione LibreItalia, parla a TedxAssisi sul valore della condivisione e del ritorno alla semplicità. Il suo intervento racconta proprio l'idea di comunità del software libero in quanto luogo privilegiato in cui sia possibile condividere le esperienze, confrontarsi e far circolare la conoscenza, così come hanno fatto per secoli i nostri antenati nei paesi e nella cultura contadina.
 
:Sonia Montegiove lavora alla provincia di Perugia dove si occupa di analisi, progettazione e formazione. Ha fatto parte del gruppo di coordinamento del progetto LibreUmbria e partecipa al progetto LibreDifesa; iscritta all'albo dei giornalisti, collabora con testate cartacee di informazione locale e con quotidiani on line, è responsabile editoriale portale di informazione TechEconomy.
 
:Sonia Montegiove lavora alla provincia di Perugia dove si occupa di analisi, progettazione e formazione. Ha fatto parte del gruppo di coordinamento del progetto LibreUmbria e partecipa al progetto LibreDifesa; iscritta all'albo dei giornalisti, collabora con testate cartacee di informazione locale e con quotidiani on line, è responsabile editoriale portale di informazione TechEconomy.
;[https://www.youtube.com/watch?v=v-WsuQIfQDY Lezione di Italo Vignoli sul software libero] (video)<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=v-WsuQIfQDY LibreItalia Corso Formatori Lezione 01] (video), Italo Vignoli, sul canale LibreItalia di YouTube, 2016</ref>
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;[https://www.youtube.com/watch?v=v-WsuQIfQDY Lezione di Italo Vignoli sul software libero] (video)<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=v-WsuQIfQDY LibreItalia Corso Formatori Lezione 01], Italo Vignoli, sul canale LibreItalia di YouTube, 2016</ref>
 
:Si tratta della prima videolezione del percorso che Didasca e LibreItalia hanno organizzato per formare formatori su LibreOffice a inizio 2016. Italo spiega il modello di business che sta alla base del software libero, ne descrive alcune caratteristiche e parlando di LibreOffice affronta l'argomento dei formati standard per i dati.  
 
:Si tratta della prima videolezione del percorso che Didasca e LibreItalia hanno organizzato per formare formatori su LibreOffice a inizio 2016. Italo spiega il modello di business che sta alla base del software libero, ne descrive alcune caratteristiche e parlando di LibreOffice affronta l'argomento dei formati standard per i dati.  
 
:Italo Vignoli è responsabile di marketing e comunicazione di TDF di cui è uno dei soci fondatori. Attualmente è membro del board dei direttori di OSI.
 
:Italo Vignoli è responsabile di marketing e comunicazione di TDF di cui è uno dei soci fondatori. Attualmente è membro del board dei direttori di OSI.
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:I vari interventi raccolti nella prima parte del libro illustrano esaurientemente le ragioni per cui è importante utilizzare, far conoscere e insegnare il software libero a scuola e raccontano esperienze concrete svolte in diverse scuole italiane.
 
:I vari interventi raccolti nella prima parte del libro illustrano esaurientemente le ragioni per cui è importante utilizzare, far conoscere e insegnare il software libero a scuola e raccontano esperienze concrete svolte in diverse scuole italiane.
 
:La seconda parte del libro contiene un prezioso vademecum del formatore; infine, una postfazione che ribadisce l'importanza per la scuola di far conoscere il software libero per promuovere il pluralismo intellettivo, favorire lo sviluppo dello spirito di cooperazione e permettere alle future generazioni di fare scelte tecnologiche consapevoli, scritta dal generale Camillo Sileo, coordinatore della migrazione a LibreOffice e al formato standard ODF che sta compiendo la Difesa.
 
:La seconda parte del libro contiene un prezioso vademecum del formatore; infine, una postfazione che ribadisce l'importanza per la scuola di far conoscere il software libero per promuovere il pluralismo intellettivo, favorire lo sviluppo dello spirito di cooperazione e permettere alle future generazioni di fare scelte tecnologiche consapevoli, scritta dal generale Camillo Sileo, coordinatore della migrazione a LibreOffice e al formato standard ODF che sta compiendo la Difesa.
;[http://www.techeconomy.it/2017/06/08/piccoli-truman-crescono/ Piccoli Truman crescono]<ref>[http://www.techeconomy.it/2017/06/08/piccoli-truman-crescono/ Piccoli Truman crescono], Marco Alici per la rubrica ''Il diavolo si annida nei dettagli'' su TechEconomy, 2017</ref>
 
:Questo breve articolo, apparso su TechEconomy, racconta una piccola storia immaginaria che aiuta a riflettere sui condizionamenti che subiamo, senza quasi accorgercene, dalle aziende che approfittano della loro posizione dominante per creare dipendenza dai loro prodotti.
 
;[https://gcn.com/Articles/2017/06/30/5-strategies-open-source.aspx How to be smart about Open Source]<ref>[https://gcn.com/Articles/2017/06/30/5-strategies-open-source.aspx How to be smart about Open Source], Troy K. Schneider, su gcn.com, 2017</ref>
 
:In quest'articolo, apparso sul sito GCN: Technology, Tools and Tactics for Public Sector IT, l'autore fornisce 5 suggerimenti fondamentali per poter scegliere con cognizione di causa un progetto Open Source. 1:  scegliere un progetto in linea con i propri obiettivi; 2: conoscere qual è l'aspetto di un progetto Open Source 'in salute'; 3: scegliere con attenzione le aziende che forniranno supporto; 4: collaborare allo sviluppo del progetto; 5: essere pronti a confrontarsi con miti e pregiudizi.
 
  
 
== Altre risorse ragionate ==
 
== Altre risorse ragionate ==

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